Stm dice addio al mercato delle memorie flash

Ceduta a Micron, attraverso uno scambio azionario, la partecipazione (48,6%) nella jv Numonyx. In allarme i sindacati : “A rischio 400 posti di lavoro”

Pubblicato il 10 Feb 2010

StMicroelectronics abbandona definitivamente il business delle
memorie flash per concentrarsi sul business delle rinnovabili
(l’azienda ha recentemente siglato un accordo con Enel e Sharp
per la riconversione del proprio stabilimento produttivo di
Catania).

È di poche ore fa la notizia della cessione alla statunitense
Micron Technology, attraverso uno scambio azionario, della
partecipazione in Numonyx, la joint venture battezzata a marzo 2008
insieme con Intel e Francisco Partners. L’operazione – che si
configura come un investimento finanziario – consentirà ad Stm di
azzerare completamente il prestito bancario da 450 milioni di euro
e di estinguere la contestuale garanzia di 225 milioni concessa al
gruppo italo-francese nonché di mettere a segno una plusvalenza
per 280 milioni di dollari.

Saranno inoltre cancellate tutte le obbligazioni trentennali che
Numonyx deve rimborsare a Stm. Sarà proprio il gruppo
italo-francese – in Numonyx con una quota del 48,6% – a ottenere
la maggior quantità di azioni Micron: i tre azionisti della jv
riceveranno 140 milioni di azioni Micron (che potranno salire a 150
considerando l’andamento del titolo americano) di cui 66,6
confluiranno in Stm.

“Sulla scorta del contributo sostanziale e significativo che ha
saputo apportare nelle memorie Nor e a cambiamento di fase per
applicazioni nel wireless ed embedded, confido nell'ex gruppo
ST/Memorie Flash, che diventerà un elemento costitutivo importante
di un leader globale e di successo nel settore delle memorie”
commenta Carlo Bozotti, presidente e ceo di
Stm
.

“L'uscita dal business delle memorie Flash, compresa
l’estinzione della nostra garanzia a fronte del debito bancario
di Numonyx – aggiunge Carlo Ferro, vice presidente
esecutivo e Cfo dell’azienda
– rappresenta un ulteriore
passo avanti nell'attuazione della nostra strategia orientata a
un modello di business più focalizzato e a minore intensità di
capitale”.

Se l’impianto catanese dell’azienda sarà riconvertito per la
produzione di soluzioni destinate al mercato del fotovoltaico,
quello di Agrate continuerà ad essere utilizzato congiuntamente da
Stm e la nuova Micron/Numonyx e per attività di ricerca e sviluppo
tecnologici e attività manifatturiere. "In Italia gli addetti
alla ricerca operativi sui tre siti sono circa 500 ad Agrate, 200 a
Catania e 100 a Napoli", fanno sapere da Numonyx Italia.
L'azienda conferma che resterà in Italia l'R&D di
Micron/Numonyx per lo sviluppo di prodotti e tecnologie per memorie
Nor, memorie Nor in stack e memorie a cambiamento di fase.

I sindacati locali non hanno accolto con favore la notizia della
cessione: "Nel 2007 abbiamo espresso la nostra contrarietà
alla cessione del rapo d'azienda della Stmicroelectronics che
ha portato alla creazione di Numonyx. Oggi, alla luce della
cessione a Micron Technology appena annunciata, le nostre
preoccupazioni si rivelano fondate", sottolinea
Giovanna Marano, segretario generale della Fiom-Cgil
Sicilia
. A rischio ci sono i 400 lavoratori siciliani
della Numonyx.

"Non conosciamo le condizioni dell'accordo relative ai
dipendenti nell'isola – si legge in una nota del sindacato –
né Stm ha annunciato con quali modalità ed in quali tempi
avverrà il processo. Stmicroelectronics, prima grande
multinazionale presente in Sicilia e con il sito produttivo più
grande, sta per concludere un contratto di programma con il
ministero per lo Sviluppo economico, ma la chiusura del contratto
dovrà essere temporaneamente sospesa perché riteniamo necessario
avere prima tutte le informazioni e le garanzie relative ai 400
lavoratori della Numonyx, senza le quali il sindacato non potrà
condividere nessuna delle scelte oggi in programma".
"Pertanto – conclude il segretario della Fiom Cgil – chiediamo
anche all'assessorato all'Industria della Regione
Siciliana, di essere convocati al più presto".

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