LA TRIMESTRALE

Stm torna in utile, dal governo investimenti per le assunzioni

Utile netto a 38 milioni, +2,1% in tre mesi. Record per i componenti auto: +11,3%. Dal Governo finanziamenti per 45 milioni al piano strategico proposto dal gruppo”

Pubblicato il 24 Lug 2014

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Stm torna a registrare utili, con il gruppo italo francese di semiconduttori che ha registrato nel secondo trimestre utili netti per 38 milioni di euro e ricavi netti per 1,86 miliardi. Dato quest’ultimo in calo rispetto all’anno precedente, “principalmente a causa – spiegano dall’azienda – della progressiva riduzione dei prodotti St-Ericsson”. Ma rispetto ai tre mesi precedenti il trend dei ricavi è positivo, con un +2,1%. INtanto i sindacati annunciano in una nota che ieri “il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato a palazzo Chigi ventiquattro contratti di sviluppo a sostegno di altrettanti progetti strategici di investimento in Italia. Tra i progetti viene finanziato un programma di investimenti proposto dalla StMicroelectronics, che prevede il potenziamento della capacità produttiva dell’impianto di Catania con un programma di Ricerca e Sviluppo. L’investimento sarà di 45 milioni di euro e le agevolazioni riguarderanno 29 milioni di euro circa, di cui 13 a fondo perduto e 16 di finanziamento agevolato. Il progetto – spiegano da Fim-Cisl, Fiom Cgil e Uilm – ha anche l’obiettivo di creare nuova occupazione nella più grande azienda di microelettronica del nostro paese.”.

A motivare il ritorno all’utile del gruppo due fattori: l’aumento sostenuto della produzione della componentistica per automobili, che ha registrato un +11,3% dopo il +4% del primo trimestre, e che segna una tendenza di mercato importante. Ma sui risultati trimestrali ha influito positivamente anche il contributo pubblico ottenuto dal governo francese, 100 milioni di dollari per sostenere lo sviluppo delle nanotecnologie. “La grande sfida – afferma Carlo Bozotti, ad di StM, che mantiene l’obiettivo di un ebit al 10% entro il prossimo anno – è far ripartire l’area digitale”. L’ad sottolinea anche come l’azienda, che ieri ha registrato un brusco calo in borsa (-5,94%) stia applicando il proprio piano strategico per rifocalizzarsi sulle nuove realtà del mercato senza sacrificare i livelli occupazionali: “L’anno scorso – afferma – abbiamo rimpatriato mille ingegneri dalla Francia per concentrarci sulle cinque principali aree di business su cui puntiamo. Siamo passati dai 900 milioni di costi del secondo trimestre 2012 ai 600 milioni dell’ultimo trimestre – sottolinea – e inoltre la situazione finanziaria dell’azienda è solida: abbiamo appena collocato un bond convertibile da 1 miliardo di dollari a abbiamo una posizione di cassa attiva”.

Tornando al piano di investimenti annunciato dal Governo, dai sindacati arriva un giudizio “molto positivo” sul fatto “che il finanziamento Invitalia interessi un’azienda di un settore strategico a difesa del quale nei mesi scorsi le lavoratrici e i lavoratori Micron e StMicroelectronics si sono mobilitati in occasione della vertenza Micron. Quella lotta ha consentito alle organizzazioni sindacali di aprire un’interlocuzione con le istituzioni territoriali e nazionali al fine di salvaguardare l’occupazione in Micron e rilanciare il settore della microelettronica”.

“A fronte di questo importante risultato – conclude la nota dei sindacati – Fim, Fiom e Uilm chiedono con forza a StMicroelectronics di mantenere fino in fondo gli impegni presi con il Governo e le organizzazioni sindacali assumendo al più presto i centosettanta lavoratori provenienti da Micron, come previsto dall’accordo firmato ad aprile al ministero del Lavoro. Il ministero dello Sviluppo economico, a sua volta, deve riconvocare al più presto il tavolo sulla microelettronica per avviare una seria politica industriale sul settore”.

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