L'INIZIATIVA

Stmicroelectronics, via all’accordo per l’innovazione: sul piatto 18 milioni

Ok del ministro delle Imprese Urso allo strumento: le risorse serviranno a sviluppare soluzioni IT e chip per le smart city e i progetti energetici nei comuni di Catania, Agrate, Amaro, Torino e Bologna. In campo anche Eurotech, Santer Reply, Politecnico di Torino e Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Nanoelettronica

Pubblicato il 14 Lug 2023

chips act Ue

18 milioni per STMicroelectronics. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha autorizzato la stipula dell’Accordo per l’innovazione “Arrowhead Tools – Arrowhead II”, per lo sviluppo di nuovi strumenti informatici utili a eseguire funzioni specifiche nei settori smart city ed energetico, da realizzare nelle città di Catania, Agrate (MB), Amaro (UD), Torino e Bologna.

Il progetto

Il progetto è stato presentato dalla società in qualità di capofila, in collaborazione con Eurotech, Santer Reply, Politecnico di Torino e Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Nanoelettronica.

Grazie all’alto impatto tecnologico in ambito di efficientamento energetico, il progetto è stato selezionato dall’Unione Europea nell’ambito della call Ecsel JU 2018, (Electronics Components and Systems for European Leadership), che rappresenta il pilastro portante della strategia industriale europea nel campo dell’elettronica.

L’investimento

L’accordo prevede un investimento complessivo di oltre 18 milioni di euro per il quale il Ministero delle Imprese e del Made in Italy mette a disposizione 5.832.869 euro. Le Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Sicilia comparteciperanno economicamente per un ammontare complessivo di circa 380.000 euro. L’accordo sarà gestito da Mediocredito Centrale per conto del Ministero.

Cosa sono gli accordi per l’innovazione

Gli accordi per l’innovazione sono intese sottoscritte formalmente tra le aziende proponenti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed eventuali amministrazioni pubbliche interessate al cofinanziamento di specifici progetti. L’obiettivo è avviare un investimento per realizzare progetti di ricerca e sviluppo, anche in un’ottica di sostenibilità e della digitalizzazione del sistema produttivo che punta all’innovazione. Per raggiungere lo scopo la misura prevede anche la collaborazione con centri di trasferimento tecnologico e organismi di ricerca per realizzare nuovi prodotti, processi e servizi, o migliorare quelli esistenti.

Lo strumento si basa su un regime di aiuto esistente, istituito con il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 1° aprile 2015, integrato con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 24 maggio 2017, ed è considerato utile al fine di contribuire al rilancio degli investimenti privati nelle attività di ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese. Per quanto riguarda l’aspetto operativo, la misura nel 2022 è disciplinata dal Decreto Misedel 18 marzo 2022 ed è dotata di risorse finanziarie pari a 1 miliardo di euro, previste dal Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La misura è stata suddivisa in due bandi:

  • il primo bando scaduto il 14 maggio 2022 del valore di 250 milioni di euro;
  • il secondo bando che viene attivato il 31 gennaio 2023, dopo la fase di precompilazione delle domande avviata il 17 gennaio 2023. Questo secondo bando ha un valore complessivo di 550 milioni di euro.

Il piano Intel e il Chips Act italiano

In audizione al Senato il ministro Urso ha acceso i riflettori sul piano di Intel per l’Italia dove sono stimati oltre 4 miliardi di investimenti per la realizzazione del primo impianto europeo di back-end (packaging) per la fabbricazione di chip.

“Con Intel siamo in rapporti continuativi, noi e le regioni abbiamo risposto a tutte le richieste che ci ha fatto per essere competitivi rispetto ad altri Paesi europei”, ha detto Urso ricordando che “con le due regioni interessate, Veneto e Piemonte abbiamo risposto a tutte le richieste su formazione e logistica del territorio, sia per quanto riguarda le risorse, poi sceglierà l’azienda dove localizzare”.

“Intel ha presentato un progetto europeo che prevedeva una serie di investimenti in Francia, Germania e Italia, e quindi deve rispondere alla richiesta di un progetto europeo – ha puntualizzato -Quello in Italia è il più avveniristico, perché riguarda un nuovo stadio tecnologico nei chip, mentre in Francia e Germania risponde alla tecnologia attuale”.

Conto alla rovescia anche per il Chips Act italiano che il ministro punta a portare in Cdn nei primi giorni di agosto. “Penso di riuscire a portare in Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, nei primi giorni di agosto, il ddl sulla microelettronica che definirà il Piano Nazionale italiano, in similitudine al Chips act europeo per fare dell’Italia il paese ideale in cui investire sull’economia digitale e la tecnologia green”, ha annunciato il ministro.

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