Si riduce il rosso di StMicroelectronics. Nel secondo trimestre la società italo-francese ha ridotto le perdite a 75 milioni di dollari dai 176 milioni dei primi tre mesi. Il risultato si confronta con un utile di 420 milioni che il gruppo ha registrato nello stesso periodo del 2011. Le perdite per azione al netto delle voci straordinarie sono pari a 5 centesimi, superiori ai 3 centesimi di rosso messi in conto dagli analisti. Il margine lordo è migliorato al 34,3% dal 29,6%, anche se è ancora in ritardo dal 38,1% del secondo trimestre 2011. I ricavi netti sono saliti del 6,5% a 2,15 miliardi (-16,32% rispetto allo scorso anno), con le attività interamente di St aumentate del 4,4% e quelle del segmento wireless balzate del 19%. Nel secondo trimestre la perdita operativa è scesa a 207 milioni dai -352 milioni del primo trimestre (83 mln di reddito nel secondo trimestre 2011).
Per il terzo trimestre del 2012 Stmicroelectronics “si attende un incremento sequenziale dei ricavi nell’ordine di circa il 2,5%, più o meno 3 punti percentuali”. Secondo la nota, considerato un livello di utilizzo degli impianti simile a quello del secondo trimestre, “il margine lordo del terzo trimestre dovrebbe attestarsi intorno al 35,5%, più o meno 1,5 punti percentuali”. Lo scenario economico globale si è indebolito ulteriormente verso la fine del secondo trimestre e questo, “ha determinato in giugno un rallentamento degli ordinativi, che rimangono piuttosto volatili – spiega il presidente e ad Carlo Bozotti – Nonostante ciò per il terzo trimestre continuiamo ad attenderci una crescita dei ricavi e una progressione del margine lordo su base sequenziale grazie al momento favorevole dei nostri nuovi prodotti, in particolare per quanto riguarda Mems, microcontrollori e Mosfet di potenza e Igbt”.
“I risultati finanziari del secondo trimestre – continua Bozotti – sono migliorati su base sequenziale, nonostante a giugno l’atteggiamento dei clienti abbia risentito del mutamento dello scenario macro”. Tuttavia, ha aggiunto, “grazie alla crescita diffusa e alla progressiva espansione del nostro portafoglio prodotti in nuove aree applicative, nel secondo trimestre i ricavi netti e il margine lordo sono risultati in linea con le nostre previsioni”. Inoltre, ha aggiunto, “abbiamo osservato una significativa ripresa nei risultati netti della società, sebbene restino tuttora importanti miglioramenti da fare”. E a proposito della principale spina nel fianco del gruppo di elettronica italo-francese Bozotti ha tenuto a sottolineare che “un elemento decisivo per la nostra capacità di migliorare i risultati finanziari è rappresentato da ST-Ericsson. Nel corso del trimestre, la joint-venture ha mosso i primi passi verso l’esecuzione del nuovo piano strategico e ha mostrato un primo miglioramento in tutti gli indicatori finanziari”.
Al tempo stesso “siamo impegnati ad assicurare che il blocco Vlsi, costituito dalle nostre attività nel digitale più St-Ericsson, diventi sostenibile. E’ un obiettivo che abbiamo posto tra le nostre massime priorita'”.
E tornando ai risultati consolidati, nel secondo trimestre il free cash flow è risultato negativo per 129 milioni di dollari, a causa principalmente dei risultati di St-Ericsson e dell’onere una tantum d 60 milioni che la società ha versato a Nxp a seguito di una sentenza arbitrale. Nei primi tre mesi il free cash flow era positivo per 98 milioni. La posizione finanziaria netta della società, che per il secondo trimestre ha distribuito dividendi per 89 milioni di dollari e pagato 6 milioni per riacquistare la totalità di proprie obbligazioni convertibili ancora circolanti e in scadenza nel 2016, a fine trimestre poteva vantare una posizione finanziaria netta positiva per 1,15 miliardi di dollari.
Constatando la persistente incertezza dei mercati, “le nostre principali priorità operative saranno l’aumento delle quote di mercato nella seconda metà dell’anno e un’attenta gestione degli investimenti per mantenere la solida posizione finanziaria netta della St”. E a questo proposito ha annunciato “stiamo riducendo di circa il 25% il piano per l’intero esercizio 2012 delle spese in conto capitale, in modo che sia fra i 500 e i 600 milioni di dollari per il 2012”. Inoltre il gruppo – aggiugne – è impegnato “a continuare a ridurre le spese. Diventeremo un’azienda molto più snella, con maggiore flessibilità nell’adattarsi alle condizioni del mercato e nel ridurre la volatilità degli utili”.