Rivalutazione dell’attuale modello di turnazione e miglioramento dell’organizzazione del lavoro al fine di conciliare ulteriormente le necessità aziendali di Amazon di accrescere i livelli di produttività con quelle dei lavoratori. E’ questo il fulcro dell’intesa siglata a Castel San Giovanni presso la sede di Amazon Italia Logistica srl tra le rappresentanze sindacali aziendali e la direzione del colosso statunitense. Un accordo che i sindacati (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, Ugl Terziario) definoscono “storico”.
Spiegano dall’azienda che si tratta di un percorso all’interno di una dialettica che accompagna la presenza di Amazon anche negli altri Paesi europei in cui è presente, dove simili accordi sono stati già raggiunti. L‘intesa, ricostruiscono i sindacati, è stata trovata sulla tematica dell’organizzazione dei turni di lavoro ed è stata sottoposta a un referendum che ha raccolto quasi 500 voti, poco meno di un terzo dei lavoratori, e ha incassato il 68,6% dei consensi.
Per la prima volta si faranno passi concreti sull’organizzazione del lavoro e sugli altri aspetti critici, nei mesi scorsi sfociati in due scioperi e in prese di posizione delle istituzioni. L’accordo è sperimentale e durerà un anno a partire dal 17 giugno, con una verifica dopo i primi quattro mesi, forte di un 70% dei consensi al voto con scrutinio segreto in assemblea.
Si approfondirà tutto domani in conferenza stampa, fissata alle 10 nella sede Cisl di via Pietro Cella, ma da quanto risulta a CorCom verrà superato l’obbligo dei turni notturni e dei turni pomeridiani, con un’organizzazione che garantirebbe una copertura lavorativa dei weekend simile per tutti i lavoratori.
I turni saranno articolati su tre fasce orarie per un totale di 40 ore di lavoro, prestato per cinque giorni alla settimana. E ancora: tutti i 1.656 dipendenti diretti ruoteranno settimanalmente su due turni dalle 7 alle 15, e dalle 15.30 alle 23.30 durante tutto l’anno. In particolare, il turno notturno (su base fissa dalle 20 alle 4 da gennaio ad agosto e dalle 23.30 alle 7.30 da settembre a metà novembre e da metà novembre a dicembre) sarà presidiato solo da lavoratori volontari, ai quali sarà riconosciuta una maggiorazione economica del 25% (nel caso non si raggiungesse il numero necessario per far fronte alle esigenze aziendali verrà implementata una rotazione omogenea su tre turni).
Durante i mesi da settembre a dicembre potrebbe poi verificarsi la necessità di anticipare di un’ora l’inizio del turno nei reparti di ricevimento merce dai fornitori (inbound) e di evasione degli ordini dei clienti (outbound), solo dopo aver informato le Rsa e i dipendenti interessati. Dal periodo da meta’ novembre a dicembre potrebbe essere richiesto un giorno di lavoro straordinario a settimana, a rotazione alternando sabato e domenica, per far fronte ai volumi del picco di Natale. Tra gli altri commenti positivi, Francesca Benedetti della Fisascat intravede una “Amazon che apre finalmente le porte alla volontarietà della prestazione notturna riconoscendo anche un ristoro economico per chi svolge i turni disagiati, con un importante incremento economico mensile, stimato da 70 a 97 euro a seconda del periodo di lavoro”.
Per la Filcams si tratta di una svolta nelle relazioni sindacali. Si chiude così una vertenza caratterizzata, nei mesi scorsi, da un duro confronto tra sindacati e vertici aziendali che aveva raggiunto il culmine lo scorso 24 novembre in occasione dello sciopero nella giornata del Black Friday.