TELEVISIONE

Streaming Tv, anche Disney si adegua: “Il futuro è nelle app”

Era tra le ultime multinazionali non ancora scesi in campo nel video online. Il ceo Bob Iger lancia l’applicazione “DisneyLife”: “Vogliamo portare i nostri contenuti direttamente agli utenti”

Pubblicato il 09 Nov 2015

iger-bob-disney-151109165508

Ha annunciato agli investitori la creazione di una app per usufruire on demand dei contenuti dell’azienda, e ha spiegato agli investitori che il futuro della Tv passerà sempre più dalle applicazioni mobile. Quella di Bob Iger (nella foto), ceo di Disney, è una svolta per il gigante dei media Usa, che ha sotto il suo controllo brand come Abc e Espn, e che finora era rimasto “tiepido” verso la strada che altri concorrenti, come Hbo, Nbc, Showtime e Cbs avevano già imboccato con decisione.

Il servizio in streaming si chiamerà DisneyLife, e comprenderà film, libri, serie Tv e musica in un solo abbonamento, aveva anticipato nei giorni scorsi il Financial Times, specificando che dell’offerta faranno parte i grandi classici della casa, come Biancaneve, Il libro della giungla e Lilli e il vagabondo, oltre che il catalogo completo Pixar.

“Siamo molto interessati alla possibilità di portare i nostri contenuti direttamente agli utenti – ha detto Iger – Questa scelta riguarda la direzione che l’azienda vuole prendere per il futuro: abbiamo l’opportunità di raggiungere i telespettatori direttamente, con modalità che i nostri concorrenti non possono ancora avere a disposizione”.

Quella di Disney, spiega Wired, è una decisione che deriva dal fatto che i consumatori sono sempre meno affezionati alla Tv via cavo, che spesso richiede loro costi alti, e iniziano sempre più a orientarsi verso le offerte in streaming che corrono sul Web. Una modalità per i produttori di contenuti che equivale a “eliminare” una serie di intermediari per proporre la propria offerta, e quindi a un taglio sostanzioso dei costi sia per i produttori sia per gli utenti. In una dinamica, quella di utilizzare il web come canale “diretto” di vendita, che ormai non riguarda più soltanto i media, come dimostra la strategia di vendita di Tesla motors.

“Se guardate alle caratteristiche della nostra azienda – spiega Iger – al di là dei Disney store e dei parchi a tema, il consumatore che oggi compra contenuti Disney lo fa attraverso terze parti. Non c’è niente di male in questo, facciamo ottimi affari attraverso le catene cinematografiche, grandi magazzini e distributori multipiattaforma. Ma ora abbiamo l’opportunità di raggiungere direttamente gli utenti, con un vantaggio competitivo che ci viene dalle opportunità che ci vengono offerte dalle nuove tecnologie”. Il vantaggio competitivo a cui Iger fa riferimento è quello del valore dei contenuti, che dall’offerta sportiva di Espn al seguito di pubblico di Pixar, Marvel o della saga di Star Wars, possono contare su una base planetaria di appassionati.

Ma Disney rimarrà comunque impegnata anche sui canali “tradizionali”, grazie agli accordi già siglati da Espn per la trasmissione dei match della national fooftball league (Nfl) e con provider come DirecTv, con Netflix, e con una serie di piattaforme via cavo e satellitari.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati