Il Festival di Sanremo 2017 è stato un successo per la Rai, ma ha evidenziato una serie di problemi ormai abbastanza comuni nel campo dello streaming video: come riportato da Audiweb, l’8 febbraio 2017 su RaiPlay, il servizio di video in streaming della Tv di Stato, si sono contate più di 6 milioni di page view e quasi 2 milioni e mezzo di accessi streaming, circa quattro volte la media degli stream quotidiani. Un successo che ha portato con sé una serie di problemi tecnici: rallentamenti, buffering, bassa qualità e crash per molti utenti. Lo streaming è crashato per un’ora, fra le dieci e le undici, con centinaia di migliaia di utenti che non hanno potuto assistere a quella porzione di show via Inernet.
Ciò che è successo con il festival della canzone italiana è una dimostrazione, secondo Mainstreaming, Global Video Delivery Network (Vdn) con laboratori a Milano e uffici in Europa e in Silicon Valley, che “la tecnologia di oggi, che spesso tendiamo a dare per scontata, non è propriamente al passo con i nuovi modelli di consumo di ‘tonnellate’ di video ogni giorno: emergono problematiche tecniche a cui le infrastrutture tecnologiche tradizionali semplicemente non sono preparate. Internet come noi lo conosciamo si è sempre basato su un’architettura progettata per contenuti statici come pagine web e immagini (caching), ma nel 2017 è ormai evidente che si tratta di una tecnologia obsoleta”.
Il piano di Mainstreaming è proprio quello di dare vita alla nuova generazione per la distribuzione di contenuti video, e per raggiungere questo obiettivo ha ricevuto un finanziamento di 4 milioni di euro da United Ventures, gestore italiano indipendente di Venture Capital.
“Siamo molto felici di lavorare insieme a United Ventures su un progetto che ci permetterà di diventare un importante player globale nella distribuzione di video online – afferma Antonio Corrado, Ceo e Founder di MainStreaming – Punteremo ad ampliare i presidi tecnologici mondiali, a reclutare nuovi cervelli e a stabilirci sul mercato internazionale”.
Ma come funziona la tecnologia di Mainstreaming? “Per rendere possibile la generazione di nuovi contenuti video e la loro continua trasmissione occorrono tecnologie nuove e più sofisticate – spiega la società – con modelli di storage flessibili e infrastrutture pensate in maniera diversa, per fornire i contenuti in diretta in tutto il mondo e senza buffering, secondo un modello snello e fresh, grazie a un nuovo modello di infrastruttura e tecnologia proprietaria per il video delivery a livello globale in tempo reale, per erogare flussi video in live streaming e on demand elevatissima qualità senza tempi di buffering, nemmeno a fronte di un’ampia richiesta di traffico-utenti contemporanei”.
Tre le innovazioni principali introdotte dalla nuova tecnologia, a partire dal sistema senza caching: per ogni video sono generate poche copie, in contrasto con le migliaia di copie delle Cdn tradizionali, garantendo così una notevole riduzione di consumo energetico e l’impiego meno massiccio di server. Inoltre la specializzazione nella distribuzione del video garantisce elevate performance di streaming e una migliore user experience, in contrasto con competitor che non fanno del video il proprio focus. Infine l’algoritmo proprietario è in grado di distribuire video alla massima qualità anche in presenza di numerosi utenti contemporanei, poiché la rete e la tecnologia di delivery sono stati concepiti per la diffusione di video in tempo reale.
“Il settore video è uno dei settori strategici nel quale ci saranno opportunità di crescita esponenziale nei prossimi anni – spiega Massimiliano Magrini, co-founder e managing partner di United Ventures – In MainStreaming abbiamo trovato un gruppo di imprenditori con l’ambizione e competenze per costruire un potenziale leader nel settore del Video Delivery”