Sono passati due anni da quando Google ha ammesso di aver sottratto per errore milioni di dati personali con le sue Street View Cars e scatta solo oggi l’inchiesta in Gran Bretagna. L’Autorità per la tutela dei dati britannica dovrà esaminare il lavoro fatto dalle Street View cars, quelle auto che forniscono le viste panoramiche di Google Maps e Google Earth. L’accusa nei confronti di Mountain View è di aver sottratto volontariamente i dati raccolti due anni fa.
Le Street View cars, dotate sul tetto di apposite fotocamere, avrebbero “scaricato” email, sms, foto e documenti dalle reti wi-fi delle abitazioni private mentre stavano fotografando le strade del Regno Unito per il web due anni fa appunto.
Nel frattempo sarebbe emersa l’intera scala delle attività di Street view, tra le accuse di voler coprire la sottrazione dei dati, dopo che gli amministratori americani avevano avvertito un importante manager che le sue informazioni erano state rubate da una delle Google car che attraversava il paese, ma senza procurargli danni.
Una casa su quattro in Gran Bretagna non ha impostato la password per accedere alla rete domestica permettendo così di raccogliere liberamente i dati disponibili. I siti specializzati e i blogger avevano avvertito che Google aveva fatto man bassa dei dati privati, semplicemente perché era in grado di farlo e che più tardi avrebbe escogitato un modo per farci soldi.
La lenta reazione del Commissario per l’informazione britannico (Ico) sul furto dei dati è tuttavia in diretto contrasto – denuncia il Daily Mail – con l’atteggiamento severo dei comitati di controllo in Germania, Francia e Repubblica Ceca. Non è un caso – prosegue il tabloid – se i ministri del governo conservatore hanno incontrato i vertici di Google con una media di una volta al mese dalle elezioni del giugno 2010: il premier David Cameron li ha visti tre volte, il ministro dell’Economia George Osborne quattro e il ministro della Cultura Ed Vaizey addirittura sette.