Google, con la collaborazione di TechSoup Italia, piattaforma internazionale di donazione di tecnologia per il terzo settore, rende disponibile in italia il programma Google per il non profit. “A partire da oggi le organizzazioni non profit italiane in possesso dei requisiti di idoneità – spiegano da BigG – potranno avere accesso gratuito ad una suite di strumenti e tecnologie Google per promuovere al meglio la propria attività, supportare le attività di fundraising o ancora migliorare la produttività ed efficienza interna”.
Dopo essersi registrate e completata la verifica dei requisiti di idoneità attraverso TechSoup Italia, le associazioni potranno beneficiare gratuitamente di Google Ad Grants, Google Apps per il non profit, e YouTube per il non profit.
“La tecnologia Google ha rappresentato un grande passo in avanti nella gestione delle attività della nostra organizzazione. Tre le caratteristiche che apprezziamo particolarmente: efficienza, semplicità e intuitività. – afferma Fabiana Amelini, responsabile relazioni esterne del Moige – Movimento Italiano Genitori onlus. – La possibilità di condividere documenti e lavorare simultaneamente agevola i processi interni e di collaborazione esterna, accorciando le distanze e ottimizzando tempi e risorse”.
“In Save the Children crediamo da sempre nelle potenzialità dei canali digitali e fin dall’inizio delle nostre attività in Italia, quando eravamo ancora una piccola organizzazione con risorse e budget davvero limitati, abbiamo testato nuovi canali online di raccolta fondi e comunicazione. In questo senso – sottolinea Lorenzo Catapano, head of digital media in Save the Children – la possibilità di utilizzare in prima persona e con costi quasi nulli i servizi messi a disposizione da Google, come nel caso del programma Grants, ci ha permesso progressivamente di aumentare i nostri investimenti nel fundraising online e nella formazione digital dello staff. Negli ultimi anni, la raccolta fondi generata a partire da questi canali è cresciuta notevolmente e ad oggi i prodotti messi a disposizione da Google ci permettono di offrire modalità di supporto all’organizzazione semplici e immediate, di analizzare facilmente il ROI delle nostre campagne online e di comunicare in maniera sempre più diretta e coinvolgente con i nostri sostenitori.”
“Lavorare con i prodotti di Google ci ha permesso di ottimizzare i processi all’interno della nostra associazione. Quando una onlus diventa più grande e strutturata, infatti, è come una piccola azienda, ha bisogno necessariamente di una piattaforma di collaborazione. In questo caso la suite Google Apps ci ha permesso di lavorare meglio, collaborando sia al nostro interno che con i nostri referenti esterni – sostiene Christian Pezzin, di Informatici senza Frontiere – Il programma Google Grants è un’altra fonte importante di visibilità, perchè che ci permette di creare campagne ad hoc in base ai vari eventi, alle nostre iniziative, ed anche per la raccolta fondi del 5×1000. Infine, il programma YouTube for non-profit e Google Earth Outreach sono e saranno fondamentali per migliorare la comunicazione video, sempre più importante in realtà come la nostra, e per fare progetti di integrazione dove il dato geografico è rilevante. Sicuramente è una suite completa, facile da usare e disponibile a tutti, che aumenta il senso di appartenenza alla nostra onlus, aiutandoci a raggiungere sempre di più la nostra missione quotidiana di volontari nella lotta al digital divide”.
“Telefono Azzurro, da 27 anni a disposizione di bambini e adolescenti 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno, utilizza gli strumenti messi a disposizione da Google for non-profit per raggiungere chi ha bisogno di un aiuto concreto e cerca sul web una risposta, diffondere la propria mission e reclutare nuovi volontari rispondendo all’interesse di tanti giovani mossi dal desiderio di mettersi al servizio – commenta Daniele Domenico Vasapollo, Crm & fundraising specialist di Telefono Azzurro – Una modalità nuova per chi ogni giorno cerca risposte innovative a sfide che evolvono velocemente insieme alle nuove tecnologie e che vuole essere presente in tutti quei luoghi, reali o virtuali, in cui i più piccoli e più indifesi possono trovarsi in situazioni di pericolo”.