Il supercomputer “Leonardo” di Cineca, a Bologna, ha raggiunto il livello di saturazione, e inizia a formarsi una “coda” di progetti che attendono di essere sviluppati. Ad annunciarlo è Cineca, il consorzio interuniversitario senza scopo di lucro composta da 117 Enti pubblici, che sottolinea come il supercomputer inaugurato a novembre 2022, sesta macchina al mondo per potenza di calcolo, ma seconda per applicazioni di intelligenza artificiale, abbia già “più domanda che offerta”. In un’intervista all’agenzia Dire il presidente e la direttrice generale del Cineca, Francesco Ubertini e Alessandra Poggiani, sottolineano che “da un anno e mezzo a questa parte sta crescendo poi in maniera esponenziale la domanda di supercalcolo per allenare l’intelligenza artificiale”.
Il supercomputer “Leonardo” di Bologna
“Se avessero allenato ChatGpt 4 su Leonardo, dedicando il supercomputer solo a questo, ci sarebbero voluti 120 giorni – afferma Ubertini – Ci hanno messo un po’ di più. E siamo solo all’inizio di questa curva dell’intelligenza artificiale, c’è tantissima richiesta”.
Ma Leonardo non è un calcolatore dedicato soltanto all’intelligenza artificiale, dal momento che viene utilizzato per applicazioni che vanno dalle previsioni meteo allo studio delle galassie o delle particelle elementari o dei materiali, fino allo sviluppo di nuovi farmaci, all’accelerazione dei trial clinici o alla creazione dei gemelli digitali. Tra i settori più in crescita nella richiesta di risorse di supercalcolo ci sono le scienze della vita, dalla genomica per la personalizzazione delle cure e lo sviluppo di nuovi farmaci.
Per giugno è previsto l’arrivo di “Lisa”, un upgrade del supercalcolatore di Bologna, reso possibile dal sostegno della Commissione europea e del Governo italiano, che hanno messo un campo “un ulteriore finanziamento per un aggiornamento che permetterà a Leonardo di arrivare alla fine del suo ciclo di vita nel 2027 sempre nella top ten dei supercalcolatori al mondo”, sottolinea Poggiani.
Il “dopo Leonardo”
Ma mente il supercomputer Cineca di Bologna lavora a pieno regime si pensa già a come sostituirlo quando avrà terminato il suo compito: sempre al Tecnopolo, infatti, troverà sede tra il 2026 e il 2028 un supercomputer di nuova generazione e di categoria post-exascale, che conterà su una potenza di oltre un miliardo di miliardi di calcoli al secondo, contro i 250 milioni di miliardi di Leonardo.
Nel futuro del Tecnopolo di Bologna, intanto, c’è anche il progetto di diventare un centro di calcolo quantistico, sempre finanziato dall’Europa, che affiancherà Leonardo nel suo lavoro di calcolo oltre a essere impiegato per fare ricerca e test in ambito di informatica quantistica.
“I computer quantistici esistono già – conclude Ubertini – ma non sappiamo quale tecnologia si affermerà e quanto tempo ci vorrà. Ad oggi non sono abbastanza grandi e affidabili per la ricerca industriale, però potenzialmente sono molto più potenti degli attuali supercalcolatori. Ma per poterli sfruttare al massimo vanno riscritti tutti i software”.