È stata inaugurata, a Lussemburgo, la sede dell’Impresa comune europea di calcolo ad alte prestazioni (EuroHpc). È la Commissione a comunicarlo con una nota. “I computer ad alte prestazioni sono cruciali per sfruttare appieno il potenziale dei dati, in particolare per le applicazioni Ai, la ricerca sanitaria e l’Industria 4.0. Stiamo investendo massicciamente in questa tecnologia all’avanguardia affinché l’Europa rimanga davanti alla corsa tecnologica globale”, ha dichiarato Thierry Breton, commissario per il Mercato interno, che ha partecipato all’inaugurazione della struttura insieme al ministro lussemburghese degli Affari esteri ed europei, Jean Asselborn, e al ministro dell’Economia, Franz Fayot.
Il ruolo del centro nella strategia Ue
Il centro, attivo dalla scorsa estate, coordina le attività di ricerca e innovazione per “assumere un ruolo guida” in un’area attualmente dominata da Stati Uniti, Cina e Giappone, e mira a fornire soluzioni che stimolino la competitività scientifica e industriale nell’Ue. Bruxelles assicura che “in soli due anni”, il blocco dei 27 avrà “una delle reti di supercalcolo più potenti al mondo“, una “infrastruttura senza precedenti” per migliorare la transizione digitale, a cui la Commissione europea dedica il 20% delle risorse del Next Generation Eu. La Commissione ha proposto nel settembre 2020 un nuovo regolamento per EuroHpc che consentirà un investimento aggiuntivo di 8 miliardi di euro a sostegno della sua “ambiziosa agenda” di ricerca e innovazione.
Verso la sovranità digitale europea
La missione dell’impresa comune EuroHpc è quella di unire le risorse europee e nazionali per procurarsi e distribuire supercomputer e tecnologie di livello mondiale. “I supercomputer aiuteranno i ricercatori europei e l’industria a fare progressi significativi in settori come la bioingegneria, la medicina personalizzata, la lotta contro il cambiamento climatico, le previsioni meteorologiche, così come nella scoperta di farmaci e di nuovi materiali che andranno a beneficio di tutti i cittadini europei”, spiegano da Bruxelles. “La Commissione è impegnata a sostenere la ricerca e l’innovazione per nuove tecnologie, sistemi e prodotti di supercalcolo, così come a promuovere le competenze necessarie per utilizzare l’infrastruttura e costruire un ecosistema di livello mondiale in Europa”.
Al fine di raggiungere la sovranità digitale, i 27 Paesi membri coordineranno e metteranno in comune le loro risorse per sviluppare un ecosistema di supercalcolo globale nel Continente. L’iniziativa dispiegherà fino a otto supercomputer nel 2021: tre exascale, installati a Barcellona, Bologna e Kajaani (Finlandia) e cinque petascale, con sede in Bulgaria, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Slovenia e Portogallo. Il prossimo obiettivo sarà costruire supercomputer in scala exa, in grado di eseguire più di un trilione di operazioni al secondo. Le nuove macchine saranno a disposizione degli scienziati di tutta Europa e supporteranno i ricercatori in settori come la bioingegneria, la scoperta di farmaci o le previsioni meteorologiche.