L'ANALISI

Supply chain: AI e robotica non bastano a risolvere i problemi storici

Secondo Gartner per rimettere in moto la produttività serve una revisione ampia delle strategie. Tre le aree su cui intervenire: integrazione tra tecnologia e persone, attenzione ai talenti e ripensamento delle strutture organizzative

Pubblicato il 12 Giu 2023

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Durante il keynote di apertura del Gartner Supply Chain Symposium/Xpo Emea si è rilevato come le nuove tecnologie, dalla robotica intelligente all’intelligenza artificiale, hanno il potenziale per trasformare la funzione della supply chain, ma non riusciranno a risollevare i livelli storicamente bassi di produttività del lavoro se non saranno utilizzate come parte di una strategia più ampia.

Thomas Pocock, senior director, advisory della Supply chain practice di Gartner, ha evidenziato i dati dell’indagine sul mercato del lavoro globale di Gartner del primo trimestre del 2023, in cui sono stati intervistati 2.613 dipendenti per mostrare l’entità delle sfide della produttività del lavoro nella supply chain.

Dall’intervista è risultato che solo il 25% della forza lavoro della supply chain è pienamente impegnata, il turnover è del 33% più alto rispetto al periodo pre-pandemia e soltanto il 16% della forza lavoro della supply chain è disposta ad andare “oltre” nel proprio ruolo.  Pocock ha anche osservato che la tecnologia è solo una delle strategie da reinventare per invertire la tendenza alla produttività del lavoro nella supply chain e ha raccomandato ai chief supply chain officer (Csco) di riesaminare i loro approcci in tre aree chiave.

Integrare tecnologia e persone

L’introduzione di nuove tecnologie sul posto di lavoro deve essere progettata tenendo conto del rapporto uomo-tecnologia. Le organizzazioni devono creare opportunità di apprendimento reciproco, ovvero l’opportunità per i dipendenti di dare un senso sicuro alla nuova tecnologia e di vedere come essa incorpora il contributo umano. Gli investimenti nelle nuove tecnologie devono essere affiancati da investimenti equivalenti nella formazione della forza lavoro, nello sviluppo delle competenze e nella conoscenza.

Gestire i talenti individuali

Le competenze molto richieste sono spesso già disponibili nelle organizzazioni della supply chain, ma sono intrappolate dalla natura rigida delle descrizioni delle mansioni. I Csco possono sbloccare un maggior numero di competenze e distribuire in modo flessibile i talenti dove sono necessari, suddividendo i progetti in attività e ricercando le competenze necessarie in tutta l’organizzazione e anche al di fuori di essa.

Riprogettare

Le organizzazioni possono sfruttare le situazioni di crisi e le opportunità di mercato per trovare nuove strutture organizzative più efficienti. La riprogettazione spontanea dei processi decisionali è avvenuta in molte aziende durante le prime interruzioni causate dal Covid ed ora questa riprogettazione può essere sfruttata in modo produttivo per costruire la resilienza di fronte a nuove sfide, come le persistenti condizioni di inflazione o i cambiamenti geopolitici.

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