Il cofondatore di OpenAI Ilya Sutskever, dopo aver lasciato l’azienda di Sam Altman lo scorso maggio, ha già raccolto un miliardo di dollari dagli investitori per la sua nuova società, Safe Superintelligence, o Ssi. La startup ha annunciato in un post su X che tra gli investitori figurano Andreessen Horowitz, Sequoia Capital, Dst Global e Sv Angel, oltre a Nfdg, una partnership di investimento co-gestita da Daniel Gross, dirigente della stessa Ssi.
“Perseguiremo la superintelligenza sicura in modo diretto, con un solo obiettivo, un solo scopo e un solo prodotto”, aveva scritto Sutskever su X a maggio per annunciare la nuova impresa.
Sutskever ha fondato Ssi insieme a Daniel Gross, che ha supervisionato le attività di ricerca e AI di Apple, e all’ex dipendente di OpenAI Daniel Levy. L’azienda ha uffici a Palo Alto, in California, e a Tel Aviv, in Israele.
In OpenAi Sutskever era invece a capo della divisione Superalignment insieme a Jan Leike, che a maggio ha a sua volta lasciato il team di Altman per unirsi ad Anthropic. Poco dopo la loro partenza, OpenAI ha sciolto il team e alcuni dei professionisti sono stati riassegnati ad altri reparti aziendali.
All’epoca, Leike aveva scritto in un post su X che “la cultura e i processi di sicurezza di OpenAI sono passati in secondo piano rispetto ai prodotti più brillanti”.
Sutskever d’altra parte era uno dei membri del consiglio di amministrazione di OpenAI coinvolti nella temporanea estromissione del cofondatore e amministratore delegato Sam Altman a novembre, quando il cda dichiarò in un comunicato che Altman non era stato “costantemente sincero nelle sue comunicazioni con il consiglio”. Il Wall Street Journal e altri media riportarono allora che Sutskever voleva in realtà concentrarsi sulla garanzia che l’intelligenza artificiale non danneggiasse gli esseri umani, mentre altri, tra cui Altman, erano invece più desiderosi di andare avanti con la fornitura di nuova tecnologia.
Da qui la creazione della nuova realtà, che dovrebbe rispecchiare quell’intento: “Ssi è la nostra missione, il nostro nome e la nostra intera roadmap di prodotti, perché è il nostro unico obiettivo”, scrive l’azienda su X. Ciò significa “che non ci sono distrazioni da parte del management o dai cicli di prodotto, e il nostro modello di business significa che la sicurezza, la protezione e il progresso sono tutti isolati dalle pressioni commerciali a breve termine”.
Chiusa l’indagine della Cma su Microsoft
Nel frattempo l’autorità britannica per la concorrenza, la Cma, ha annunciato di aver chiuso l’indagine sull’assunzione da parte di Microsoft di diversi dipendenti della startup Inflection AI. “La Cma ha ritenuto che la transazione non abbia dato luogo a una prospettiva realistica di una sostanziale riduzione della concorrenza”, si legge nella decisione, che pone fine a un’indagine preliminare avviata a metà luglio.
Mustafa Suleyman, uno dei nomi di spicco della rivoluzione dell’intelligenza artificiale, aveva annunciato a marzo che avrebbe lasciato il suo posto di ceo di Inflection, startup da lui cofondata, per unirsi a Microsoft, aggiungendo che anche alcuni dipendenti chiave della sua azienda, tra cui l’altra cofondatrice Karén Simonyan, avevano “scelto di unirsi” al colosso americano.
A metà luglio, Microsoft ha negato gli addebiti della Cma, sostenendo che il “reclutamento di talenti” non può essere “trattato come una fusione”.
Ma il fenomeno è sotto gli occhi di tutti: la Cma, così come la Commissione europea nell’Ue e l’autorità statunitense per la concorrenza (Ftc), hanno intensificato le attività di sorveglianza sul mercato dell’intelligenza artificiale generativa. A maggio, l’autorità di regolamentazione britannica aveva annunciato di voler dare libero corso a un’altra operazione di Microsoft: la partnership con Mistral AI, presentata a febbraio, riguardante l’intelligenza artificiale conversazionale dell’azienda francese. In agosto, invece, ha aperto un’indagine preliminare sull’investimento multimiliardario di Amazon in Anthropic, che sta sviluppando un concorrente di ChatGpt. La Cma si è data tempo fino al 4 ottobre per decidere se l’accordo debba essere oggetto di ulteriori indagini.