Svanberg lascia, sarà Vestberg il nuovo Ceo

Dal primo gennaio lo scambio di testimoni. Svanberg passa a Bp

Pubblicato il 25 Giu 2009

Cambio della guardia in Ericsson. Carl Henric Svanberg lascia il
timone del gruppo delle telecomunicazioni a Hans Vestberg,
attuale chief financial officer e vicepresidente esecutivo del
gruppo. Svanberg non resterà disoccupato: per lui è già
prenotato il posto di presidente di BP, quarto gruppo industriale
al mondo.

Il passaggio delle consegne non sarà comunque immediato:
Vestberg, che ha 44 anni ed ha svolto la sua carriera tutta
all’interno del gruppo di telecomunicazioni svedese, assumerà
l’incarico di Ceo di Ericsson soltanto il primo gennaio 2010.

Il cambio della guardia avviene in una situazione di difficoltà
per i fornitori di apparati di telecomunicazione, in particolare
quelli occidentali, frenati dal ribasso dei prezzi dei loro
prodotti sul mercato, da una concorrenza cinese sempre più
minacciosa e dal drastico rallentamento degli investimenti degli
operatori telefonici, accentuatosi dopo che l’economia è
entrata in recessione.

Non sorprende, pertanto, che il comparto abbia visto in questi
mesi parecchi cambiamenti drastici: sia a livello della guida
operativa dei gruppi (a fine dello scorso anno c’è stato il
ribaltone al vertice di Alcatel-Lucent con la sostituzione
dell’americana Patricia Russo con l’olandese Ben Verwaayen),
sia nello schieramento delle forze in campo: è di questi giorni
l’annuncio della sparizione dal mercato del gruppo canadese
Nortel destinato ad essere cancellato dalla Borsa e spartito in
più pezzi.

Il cambio di vertice in Ericsson appare, invece, meno traumatico,
più che altro un cambio generazionale dovuto anche alla scelta
di Svanberg di provare nuove sfide manageriali.

Il gruppo svedese non sta certo attraversando indenne la crisi ed
ha anzi messo in campo un deciso piano di riorganizzazione, anche
negli impianti italiani. Tuttavia, sotto la guida di Svanberg
Ericsson è diventata il gruppo occidentale più profittevole del
settore ed ha rafforzato la sua posizione di leadership, in
particolare nel settore mobile. Fra 2003 e 2008, prima del grande
gelo dell’economia, Ericsson ha conosciuto una crescita media
annua del 12% con una generazione di profitti per 103 miliardi di
corone svedesi, un cash flow di 101 miliardi e una distribuzione
di dividendi per 27 miliardi.

 

 

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