LO STUDIO

Sviluppo sostenibile, banda larga mobile e Iot i driver

Secondo uno studio Ericsson-Columbia University l’Ict puà contribuire a raggiungere più in fretta i 17 Sustainable Development Goals che saranno dell’Onu: investire prioritariamente nella PA

Pubblicato il 25 Set 2015

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Ict driver per lo sviluppo sostenibile. E’ questa la conclusione della ricerca “Ict and the Sustainable Development Goals” di Ericsson e l’Earth Institute della Columbia University, guidato dal Professor Jeffrey Sachs.

La ricerca evidenzia come, in particolare la tecnologia mobile, possano aiutare ad accelerare il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che saranno approvati a breve dall’Onu.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile richiedono numerosi sforzi entro il 2030, tra cui la fine dell’estrema povertà e della fame nel mondo, il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari e all’educazione, la tutela dell’ambiente e la costruzione di società pacifiche e inclusive.

“Stiamo rendendo noti i risultati di questa ricerca perché crediamo di essere ad un punto di svolta – spiega il ceo e presidente di Ericsson, Hans Vestberg – Non saremo in grado di raggiungere questi nuovi obiettivi senza l’aiuto dell’Ict, e neanche senza la collaborazione tra pubblico e privato, tra aziende Ict, governi e mondo accademico. Mentre i leader mondiali si riuniscono, vogliamo approfittare di questo momento e fare in modo che tutti siano consapevoli dell’opportunità che abbiamo di fronte a noi”.

“Noi crediamo – prosegue il manager – che i nuovi obiettivi debbano fare leva sia sulle tecnologie esistenti e già ampiamente distribuite, sia sugli sviluppi futuri dell’Ict, inclusa la banda larga mobile di nuova generazione, l’Internet delle Cose (IoT), l’intelligenza artificiale, le stampanti 3D e molto altro, che forniranno gli strumenti necessari per fare progressi senza precedenti nella sanità, nell’educazione, nel settore energetico, nell’agricoltura e nella tutela dell’ambiente”.

Un punto centrale emerso dal report è che i governi dovranno assicurare che l’intero settore pubblico, inclusi i servizi sanitari, scolastici e le infrastrutture, sia pienamente supportato da servizi Ict di alta qualità. Tra cui: banda larga in tutte le strutture pubbliche entro il 2020; formazione in campo Ict per tutti i funzionari pubblici e fornitori di servizi; infrastrutture, sistemi sanitari e scolastici basati sull’Ict; implementazione dell’Internet delle Cose (rilevazione e controllo di dispositivi connessi da remoto) per le infrastrutture pubbliche e per la gestione ambientale; incoraggiare le università a sostenere e adottare lo sviluppo di soluzioni Ict, includendo anche collaborazioni con il settore privato; implementazione di un sistema di informazioni sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile basato sull’Ict, che connetta strutture pubbliche con il settore privato.

Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute, professore di Sviluppo Sostenibile e Professore di Health Policy e Management alla Columbia University, ricorda che “il report contiene sei raccomandazioni per il settore privato, ma allo stesso tempo evidenzia l’importanza delle collaborazioni tra privato e pubblico”.

“L’Ict diventa quindi fondamentale, perché offre la possibilità di aggiornare la tecnologia, educare al suo utilizzo e introdurre nuovi servizi più velocemente e ad un minor costo, ma solo se i sistemi sono progettati e implementati velocemente. Con gli obiettivi del 2030 che incombono, non ci sarà alcuna possibilità per una lenta, prudente o graduale adozione di nuovi approcci”, evidenzia l’esperto.

Un esempio in cui l’Ict può aiutare a realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è nella lotta per porre fine alla povertà estrema. “Abbiamo visto che l’aumento del 10 percento della penetrazione della banda larga porta ad una crescita media del PIL dell’1% – sottolinea Vestberg – Tuttavia, in alcuni Paesi, l’aumento è ancora maggiore: fino al 5 o 10%. Questo può fare la differenza nella vita delle persone”.

Secondo Sachs, “il 2015 è l’anno giusto per mettere lo sviluppo sostenibile al centro degli obiettivi globali. Ericsson è leader mondiale nella rivoluzione Ict e riconosce la responsabilità che deriva dal fornire tecnologie che possono essere utilizzate in tutto il mondo”.

Entro il 2020, il 90% della popolazione mondiale avrà accesso alle reti a banda larga mobile. Questi numeri rappresentano un’opportunità senza precedenti per affrontare le sfide globali di sviluppo sostenibile.

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