LA DIRETTIVA

Svolta copyright, non solo Siae per gestione dei diritti

Il Cdm recepisce la direttiva Barnier che consente ai “creativi” di affidarsi a società di gestione collettiva che hanno sede in altri Paesi Ue, imponendo più trasparenza ai player nazionali in regime di monopolio

Pubblicato il 03 Mar 2017

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Nuovi concorrenti in arrivo per la Siae dal resto d’Europa. E’ la conseguenza del fatto che l’Italia ha recepito oggi, con l’approvazione di un decreto legislativo di attuazione, la direttiva 2014/26/UE, la cosiddetta “direttiva Barnier”, approvata dal Parlamento europeo nel febbraio 2014 su proposta dell’allora commissario al mercato interno. La decisione è stata presa durante il Consiglio dei ministri che si è svolto oggi, su proposta del presidente Paolo Gentiloni e del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

Il principio che ispira la direttiva Barnier è quello di regolamentare il diritto d’autore sottolineando che i creativi possono affidare la tutela dei propri diritti alla società che preferiscono all’interno dell’Unione europea, imponendo più trasparenza ai player nazionali in regime di monopolio, come succede in Italia per Siae, che non può avere per legge concorrenti all’interno del Pese.

“I servizi di gestione collettiva di diritti d’autore e di diritti connessi dovrebbero consentire a un titolare dei diritti di poter scegliere liberamente l’organismo di gestione collettiva cui affidare la gestione dei suoi diritti – recita il testo della direttiva – sia che si tratti di diritti di comunicazione al pubblico o di riproduzione, o di categorie di diritti legati a forme di sfruttamento quali la trasmissione radiotelevisiva, la riproduzione in sala o la riproduzione destinata alla distribuzione online, a condizione che l’organismo di gestione collettiva che il titolare dei diritti desidera scegliere già gestisca tali diritti o categorie di diritti”.

Nello specifico, si legge nella nota di Palazzo Chigi, il decreto approvato oggi disciplina: l’organizzazione, l’attività e i profili di trasparenza degli organismi di gestione collettiva, stabilendo regole precise sulle attività di riscossione e d’impiego dei proventi; l’obbligo di una relazione di trasparenza annuale; i criteri per la concessione, da parte degli organismi di gestione collettiva, di licenze multi-territoriali per l’esercizio di diritti su opere musicali diffuse su reti online; le funzioni di ispezione e vigilanza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Sul provvedimento, conclude Palazzo Chigi, sono stati acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari competenti.

Il promotore della direttiva, Michel Barnier, ha spiegato che questa norma rafforza e migliora in generale la governance e la trasparenza delle società di gestione collettiva dando ai titolari dei diritti la possibilità d’essere anche più coinvolti nel processo decisionale.

Nella direzione aperta dalla direttiva Barnier erano andati negli ultimi mesi due artisti italiani, Fedez e Gigi D’Alessio, che hanno deciso di affidare la tutela dei propri diritti d’autore a Soundreef, società italiana ma con sede in Inghilterra.

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