IL REPORT

Digital democracy in rampa di lancio, ma i Millennials sono ancora impreparati

Studio Adl Consulting: forte impatto della tecnologia sulla relazione istituzioni-cittadini. Ma il 75% degli studenti non ha mai letto libri sulla blockchain e solo il 61% conosce l’Intelligenza artificiale

Pubblicato il 25 Ott 2019

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Sono big data, blockchain, Intelligenza artificiale gli strumenti tecnologici a disposizione di una futura democrazia digitale. Auspicata sì dalle nuove generazioni che però sembrano ancora impreparate al “salto” digitale della gestione della res publica. Emerge dal report realizzato da Adl Consulting, società di consulenza strategica, public affairs e comunicazione istituzionale, secondo cui il potenziale innovativo della rivoluzione digitale ha già iniziato a cambiare la relazione tra istituzioni e cittadini. Ma gli studenti – manager e governanti del futuro – non padroneggiano ancora le “materie” tecnologiche.

Su un campione di 300 studenti provenienti da diverse facoltà (Ingegneria 54%, Scienze Politiche 34%, Giurisprudenza 10%, Marketing & Comunicazione, Economia 1%), il 56% non ha mai sentito parlare di democrazia digitale: chi conosce il termine proviene da facoltà giuridico-economiche. Ancora, il 75% non ha mai letto libri sulla blockchain, mentre solo il 61% è entrato in contatto con articoli e libri sull’intelligenza artificiale.

Scarso anche il grado di coinvolgimento nelle decisioni politiche: a livello europeo il 36% dei giovani non si sente coinvolto, mentre in Italia il dato scende al 25%. Ciononostante l’84% degli studenti vede in modo “entusiasta” l’applicazione della tecnologia nei diversi ambiti della società.

Tecnologie per la digital lobbying

“Abbiamo affrontato – commenta Claudio Di Mario, founding partner & ceo di Adl Consulting – il tema della democrazia digitale da diversi punti di vista, in particolare ci siamo concentrati sulla qualità delle informazioni e delle decisioni che possono essere prese da istituzioni e aziende grazie all’utilizzo dei dati e delle piattaforme in chiave delle tecnologie disponibili, sia di quelle della blockchain sia dell’intelligenza artificiale. In particolare, abbiamo mostrato le potenzialità del digital lobbying per le aziende in ottica di trasparenza, reputazione e vantaggio competitivo”.

Così, nonostante un’innovazione digitale che ha cambiato quasi ogni aspetto della nostra vita privata – illustra il report “L’era della democrazia digitale, una sfida per cittadini, imprese e politica”la democrazia e le sue pratiche sono ancora fortemente ancorate al modello tradizionale della democrazia rappresentativa costituzionale classica.

“Le tecnologie – commenta Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale del Comune di Milano – sono efficaci quando sono al servizio delle persone, quando sono vissute come strumenti che migliorano la vita dei cittadini creando una città aperta e inclusiva, volano di crescita e di sviluppo sostenibile. Per questo stiamo lavorando ad una visione ‘human centric’, dove i cittadini siano al centro del processo di innovazione. Una strategia sempre più focalizzata sugli ‘smart citizen’, per rispondere ai bisogni delle persone attraverso servizi veloci, efficaci e sostenibili”.

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