Promuovere all’estero il made in Italy oggi significa soprattutto puntare sul digitale. Lo sa bene l’Ice, l’Agenzia per l’internazionalizzazione delle aziende italiane, che quest’anno parteciperà per la prima volta al Netcomm Forum di Milano, la due giorni dedicata agli acquisti online e alla trasformazione digitale delle aziende. Offrendo assistenza alle imprese che vogliono entrare nei mercati internazionali.
La porta d’ingresso è oggi rappresentata dal mondo dell’e-commerce. A livello mondiale vale tra i 2 e i 3mila miliardi di dollari nei rapporti diretti con il consumatore e oltre i 22 miliardi per gli scambi tra imprese. Interessa circa 2 miliardi di acquirenti, numero destinato a raddoppiare in tempi brevi. Negli ultimi quattro anni, l’e-commerce ha raddoppiato i volumi di vendita. Entro il 2021 le vendite retail online saranno pari a 4.479 miliardi di dollari, il doppio di quelle del 2017, con il 70% del mercato nelle mani di Cina, Usa e Regno Unito. Con la scomparsa dei mediatori, le imprese italiane si trovano a comunicare direttamente al cliente finale. È quindi necessario conoscere e saper sfruttare le specificità locali di ogni azienda, per cogliere le opportunità che lo sviluppo delle vendite online sta offrendo al made in Italy.
“L’e-commerce è ormai un canale irrinunciabile per approcciare con successo ed efficacia i mercati esteri”. spiega Piergiorgio Borgogelli, direttore generale dell’Agenzia Ice. “Il supporto che offriamo alle aziende arriva ora a una completa digitalizzazione di canale: espandiamo la promozione sulla distribuzione mediante gli accordi con gli e-tailer per il go2market delle nostre aziende, promozioni sui marketplace per spingere visibilità e fatturato sui negozi virtuali italiani, integrando attività di formazione d’impresa per costruire le skill digitali e sinergie con gli altri attori del Sistema Italia per supportare l’accesso completo all’esportazione in digitale”.
La strategia digitale dell’Agenzia punta soprattutto sulla distribuzione. Da qui anche l’accordo firmato con Yoox a dicembre 2017 e la collaborazione in divenire con Alibaba. L’Ice lavora ad accordi con i maggiori marketplace globali, per generare traffico sui negozi virtuali italiani già presenti sulle piattaforme e incoraggiare l’ingresso di nuove aziende. Negozia poi con i principali etailer dei settori dell’export made in Italy più attivi in campo digitale, come la moda e il food & wine. Infine, c’è il canale della Gdo, con cui l’Agenzia opera da oltre tre anni sui mercati esteri. Nei nuovi accordi il 75% dei retailer e delle catene estere coinvolgerà il proprio sito di e-commerce: si stima che le vendite generate saranno pari al 20-30% del fatturato. L’Ice darà priorità ai mercati di Cina, Stati Uniti e Unione europea, che più apprezzano il made in Italy.
“La presenza dell’Ice al Netcomm Forum s’inserisce nella più ampia ed articolata digital strategy che abbiamo sviluppato a supporto dell’internazionalizzazione delle PMI italiane e per la promozione del Made in Italy”, conclude Borgogelli. “Il Forum coinvolge i player dell’e-commerce italiano a vari livelli, dal digitale alla logistica, dalle operations ai marketing services: è per noi una piazza fondamentale per condividere con le aziende e la community il nostro approccio multicanale per la promozione del made in Italy e diffondere le opportunità dei nostri progetti e-commerce”.
In Italia il settore delle vendite online è in ascesa. Un acquisto su quattro è pagato con Postepay, la carta prepagata di Poste Italiane. La compagnia è leader nel settore dei pagamenti digitali con una quota di mercato del 25% nelle transazioni e-commerce e con oltre due milioni di portafogli elettronici abilitati. Presente anche lei al Netcomm Forum, Postepay ha lanciato il servizio “Paga con Postepay” che consente ai portali dei venditori di accettare pagamenti con carte Postepay in modo veloce anche in mobilità. Sul sito o sull’app del venditore apparirà tra le varie opzioni anche il ‘bottone’ ‘Paga con Postepay’. La validazione avverrà mediante codice identificativo, senza bisogno di inserire ogni volta i dati della propria carta, e presto anche con impronta digitale.