Switch off dal rame alla fibra: gli Olo spingono sulla Ngn

I vertici di Fastweb, Vodafone e Wind chiedono all’Agcom di definire le regole per la nuova infrastruttura e di adottare il modello utilizzato per il dtt imponendo il passaggio dal rame alla fibra. Calabrò: “Pronti a fare la nostra parte”. Il 3 giugno l’audizione di Telecom Italia. Fiducioso sull’asse TI-Olo il presidente di Csit Pileri: “Confindustria farà il possibile per favorire un accordo”

Pubblicato il 27 Mag 2010

Switch off obbligatorio dalla rete in rame a quella in fibra:
questa la richiesta sottoposta ieri al Consiglio dell'Agcom dai
vertici di Fastweb, Wind e Vodafone nel corso dell'incontro
dedicato ad approfondire il progetto di società della fibra. Il
modello da utilizzare per spingere la realizzazione delle nuove
reti deve essere secondo gli Olo lo stesso utilizzato per il
digitale terrestre. Il tutto a fronte però di un quadro
regolatorio chiaro.

"Siamo pronti a partire non appena saremo in grado di farlo
ossia non appena ci saranno le condizioni e il quadro preciso entro
cui operare", ha sottolineato l'amministratore delegato di
Wind Luigi Gubitosi.

"La rete – ha detto Stefano Parisi l'Ad
di Fastweb autosospesosi a seguito dell'inchiesta sul
riciclaggio –  deve essere punto-punto, aperta in unbundling, ed
è necessario prevedere l'obbligo di accesso ai cavidotti,
calcolando l'unbundling in base al costo storico dei cavidotti
e del rame".  In materia di unbundling, ma quello della rete
in rame, si è espresso anche Paolo Bertoluzzo, il
numero uno di Vodafone Italia, secondo il quale "bisogna
incentivare la fibra e non il rame e quindi le nuove tariffe
proposte dall'Authority sono sbagliate".

"Per quanto ci riguarda – ha sottolineato il presidente
dell'Agcom Corrado Calabrò – l’Authority
è pronta a fare la sua parte, predisponendo regole chiare e
precise, con l’obiettivo di favorire gli investimenti nelle Ngn
e, al contempo, garantire la concorrenza tra operatori”.
"Abbiamo ascoltato con grande interesse le proposte elaborate
da Fastweb, Vodafone e Wind: ben venga ogni iniziativa che
contribuisca a far decollare un progetto che l’Autorità
considera decisivo per il futuro del “sistema paese” e per il
quale ritiene essenziale la collaborazione tra tutti i soggetti
interessati".

Dopo l'incontro con gli Olo il 3 giugno l'Agcom audirà
Telecom Italia. E' fiducioso in merito ad un accordo fra
l'ex incumbent e gli Olo il presidente di Confindustria Servizi
Innovativi e Tecnologici Stefano Pileri. In
un'intervista rilasciata a Stefano Caviglia di Panorama
Economy, Pileri sottolinea che "un'accelerazione c'è
stata. I progetti in Lombardia e nella provincia di Trento saranno
pronti dal prossimo anno. Telecom vuole entrare nella società che
farà le infrastrutture a patto di ottenere una posizione
rilevante. Ed è logico perché l'ex monopolista avrà un ruolo
fondamentale nel portare i clienti dal rame alla fibra e il valore
della sua rete di oggi dovrà trasferirsi a quella
futura".

Pileri ha aggiunto che Confindustria Servizi "farà il
possibile per favorire un accordo". Accordo che – puntualizza
Pileri – "non riguarda la realizzazione della rete vera e
propria ma l'infrastruttura che serve a collocarla. Per
intenderci, quel che si fa tutti insieme sono le canalizzazioni al
cui interno su potranno inserire i cavi in fibra ottica penti,
ossia non collegati. Ma per il funzionamento ogni operatore dovrà
mettere gli apparati per conto proprio".

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