L'EVENTO

T20, il Chair Ibarra: “Best practice internazionali faro per superare il digital divide”

Al Forum on Digital Transformation, promosso da Deloitte e Ispi nell’ambito dell’engagement group del G20 capitanato da Confindustria, riflettori su connettività, competenze, data protection e sostenbilità

Pubblicato il 11 Giu 2021

Maximo Ibarra AD Sky Italia (2)

Qual è l’impatto che le tecnologie digitali hanno sulle società e sul mercato del lavoro? La trasformazione digitale sarà sostenibile in futuro? A chi spetta la sovranità digitale e il controllo sulla protezione e sicurezza dei dati? Sono alcune delle domande a cui hanno provato a rispondere i partecipanti al Forum on Digital Transformation, promosso da Deloitte e Ispi nell’ambito delle iniziative che l’Istituto – National Coordinator e Chair del Think20 (T20) – organizza sui principali temi del G20.

“La trasformazione digitale è uno dei motori principali per la crescita economica globale e sostenibile”, ha evidenziato Maximo Ibarra, Chair della task force Digital Transformation del Business20 (B20), l’engagement group del G20 espressione delle imprese organizzato quest’anno da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia. “Basti pensare che secondo le stime entro il 2022 la spinta del digitale contribuirà alla creazione del 60% del Gdp globale. I suggerimenti che la Task Force presenterà ai leader del G20 per superare il digital divide si concentreranno su tre aree chiave: la prima è la connettività, sostenendo lo sviluppo di reti ultra-veloci – oggi oltre il 49% della popolazione mondiale non ha un accesso stabile a Internet e si stima che per ogni 10% in più di diffusione di banda larga possa generare un aumento di Gdp tra lo 0,5-1,5%. Sono poi necessari investimenti e sostegni alla ricerca e all’innovazione tanto nel settore pubblico quanto in quello privato. Inoltre è fondamentale lavorare sulle nuove competenze a 360 gradi, includendo tutti gli attori dell’economia digitale, come Pa, imprese, cittadini e consumatori. Come Task Force abbiamo deciso di lavorare anche a una raccolta di best practice internazionali in tema di trasformazione digitale con l’obiettivo di rendere evidenti i benefici e le potenzialità di questo straordinario processo”.

Digitale al servizio della produttività, le occasioni da cogliere

In apertura Anna Ascani, Sottosegretaria allo Sviluppo Economico, ha sottolineato come lo stato debba investire sulle capacità e le competenze oltre che sulla tecnologia e gli aspetti infrastrutturali, in quanto l’innovazione è un atto politico.

Il contesto in cui ci troviamo oggi grazie all’intelligenza artificiale offre tre opportunità: è possibile fare molto di più con molto meno, fare le cose in modo diverso e fare cose che ieri erano fuori portata. “Vi sono sempre più conferme che la digitalizzazione porti a una vera rivoluzione della produttività. La trasformazione digitale accelerata potrebbe avere un enorme impatto e beneficio per l’umanità in questo decennio. Ma ci saranno sfide. Possiamo superarle al meglio adottando un approccio aperto, inclusivo e collaborativo all’innovazione e alle partnership tecnologiche” ha rilanciato Andrew Williamson, Vice President Global Government Affairs di Huawei.

Ma qual è l’impatto che le tecnologie digitali hanno sul mercato del lavoro? Quando parliamo di trasformazione digitale dobbiamo tenere presente che ha una componente fisica ma è alimentata dallintelligenza artificiale, una tendenza che aumenterà. La robotica è per esempio una parte importante dell’industria automobilistica, ma in realtà sarà una componente chiave della maggior parte dei settori e dei servizi. Mentre è facile valutare l’impatto della robotica sui posti di lavoro, è più difficile prevedere quali nuovi posti di lavoro verranno creati dall’automazione. Ed è soprattutto su questo aspetto che dovranno impegnarsi i governi e le istituzioni internazionali multilaterali.

Le sfide del digital divide e della data protection

“I mutamenti portati dalla pandemia hanno accelerato lo sviluppo di nuovi modelli e abitudini per aziende e cittadini, tuttavia questa rapidità rischia di condurre a importanti disparità sociali.” ha sottolineato Andrea Poggi, Senior Partner, membro del Comitato Esecutivo per Deloitte Nord e Sud Europa “Sarà quindi fondamentale che tutti, aziende, istituzioni e cittadini, collaborino per traghettare il proprio Paese verso una rinascita che sia equa e sostenibile e che l’innovazione, supportata dalle tecnologie digitali, diventi uno strumento in grado di abilitare una transizione verso il futuro che ponga al centro individui, collettività e ambiente. Driver strategico per la ripartenza sarà l’Innovability, il paradigma con cui viene definita la convergenza tra innovazione e sostenibilità, intesa con un’accezione sempre più ampia. In questo i fondi del Next Generation Eu ci verranno in aiuto: sarà quanto mai indispensabile utilizzarli al meglio e calibrare le singole azioni sulla base di queste nuove priorità.”

Sulla questione delicata della protezione e sicurezza dei dati, occorre ricordare che i dati non sono potere in sé, mentre lo è la loro condivisione. L’obiettivo dei governi deve essere il miglioramento della vita dei cittadini grazie alla digitalizzazione ma occorre lavorare sull’interoperabilità per migliorare i servizi ai cittadini affinché tutti possano accedervi garantendo sicurezza e protezione. Su questi aspetti l’Europa ha assunto un ruolo di guida rilevante anche livello globale nella progettazione e nella definizione di regole e standard democratici per la digitalizzazione.

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