E’ una brusca frenata quella che riguarda il mercato dei tablet nel secondo trimestre 2022. Le spedizioni di questo genere di device sono infatti diminuite in maniera generalizzate, in un trend negativo che ha riguardato tutti i principali marchi del settore. A motivare questa tendenza, anticipata da un trend simile che sta coinvolgendo il mercato degli smartphone e fotografata da una ricerca di Canalys sul secondo trimestre 2022, c’è in primo piano la crisi economica che sta interessando larghe fette dei mercati mondiali, affiancata dalle conseguenze dell’invazione russa in Ucraina, con i principali player occidentali che che hanno deciso di sospendere le proprie attività in Russia.
Ma veniamo ai numeri, che sono stati messi nero su bianco da Canalys: da aprile a giugno del 2022 sono stati spediti complessivamente 34,77 milioni di tablet, l’11% in meno rispetto a quanto era avvenuto nello stesso trimestre del 2021.
Quanto alle quote di mercato, le posizione rimangono invariate, anche se tutti i brand subiscono un ridimensionamento delle vendite. In prima posizione si conferma Apple con i propri iPad, che conta su una market share del 34,8%, pari a 12,1 milioni di device spediti e a un -14,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. Sul secondo gradino del podio si conferma Samsung, con il proprio 20% del mercato dei tablet, pari a 7 milioni di tablet spediti nel trimestre e un calo del 13%. Terza posizione per Lenovo, che non è immune dalla flessione: -25,1% con 3,5 milioni di dispositivi spediti e una quota di mercato del 10,1%.
A seguire si trova l’unico player che ha registrato progressi nelle vendite, Amazon, con il il +6,3% e una markett share che la avvicina al sorpasso su Lenovo: 9,5%. In calo del 25,9%, infine, Huawei.
“Il rapido calo della domanda ha accelerato il calo delle spedizioni di tablet mentre andiamo oltre il picco della pandemia – spiega Himani Mukka, analista di Canalys – L’inflazione e i timori di una recessione sono in prima linea nelle menti dei consumatori e la spesa per i tablet è passata in secondo piano poiché è diminuita la necessità di livelli di utilizzo avuta nei mesi duri del Covid-19″