“Se razionalizzare significa “tagliare” del 50% gli approvvigionamenti informatici nella PA i casi sono due, o la notizia è destituita di fondamento e si tratta di una falsa notizia diffusa tramite la rete per fare uno scherzo mediatico, oppure la notizia è vera e allora si tratta di un provvedimento miope e tragicamente autolesionista”: questo il parere di Alessandro Musumeci, Presidente del Club Dirigenti Tecnologie dell’Informazione di Roma, sull’articolo 29 della legge di Stabilità che ha tagliato del 50% la spesa IT della PA.
“Come Club dei Dirigenti Informatici di Roma – continua Musumeci – stentiamo a pensare che con le difficoltà che il Paese attraversa, con i problemi che ogni organizzazione complessa, come la PA, incontra nella sua trasformazione per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese, con le difficoltà nelle quali si dibattono le aziende e con il ritardo che l’Italia ha accumulato industrialmente nel settore ICT, ci sia chi possa pensare provvedimenti di questo tipo. Per aumentare l’efficienza dei sistemi complessi la leva principale a disposizione è l’innovazione; questo è un postulato non un’opinione. Ridurre del 50% gli investimenti in ICT, una delle poche leve strategiche a disposizione o è una svista clamorosa, come vogliamo continuare a immaginare, oppure vuol dire non aver neanche una minima idea di cosa sia la rivoluzione digitale e come si debba gestire la Pubblica Amministrazione”.
L’auspicio del presidente del Cdti di Roma che “l’“errore di percorso”,- che correttamente, a nostro avviso, ribadisce nel comma 1 la centralità di Consip nel processo di approvvigionamento e nel comma 2 la necessità di un parere vincolante dell’Agid – venga rapidamente emendato nella legge che il Parlamento si appresta a licenziare, restituendo centralità all’innovazione come leva strategica per il cambiamento della PA e per il miglioramento del servizio per il cittadino”.