Sui tagli all’IT della PA scoppia la polemica tra il presidente dell’Inps, Tito Boeri, e Confindustria. In audizione dinanzi all’Anagrafe Tributaria, Boeri si era scagliato contro la riduzione della spesa, anche nella versione “light” del maximendamento alla legge di stabilità. “Se si tagliassero del 50% le spese informatiche correnti della pubblica amministrazione, così come previsto dal maxi emendamento al ddl di Stabilità, l’Inps non potrebbe svolgere le proprie funzioni”, aveva detto Boeri, evidenziando che la proposta di spending review era contenuta in un documento dell’Ibm per Confindustria in cui si spiegava che bisognava incrementare piuttosto gli investimenti per lo sviluppo.
Pronta la risposta di Confindustria Digitale, che pur non rispondendo direttamente al presidente Inps, ribadisce in una nota la sua contrarietà ai tagli. “In merito alle misure contenute nella Legge di Stabilità relative alla spesa informatica della PA, Confindustria Digitale – si legge – ribadisce la propria contrarietà, espressa fin dal momento della presentazione in Parlamento del testo dell’art.29, a riduzioni degli stanziamenti per l’innovazione digitale della Pubblica Amministrazione. Tale contrarietà è stata sottolineata da Confindustria che ha richiesto la soppressione della norma in questione”.
“Confindustria Digitale ritiene infatti che gli investimenti per l’innovazione digitale debbano aumentare significativamente sia per conseguire gli obbiettivi ambiziosi del Governo di crescita economica e modernizzazione del Paese, sia per raggiungere significativi risultati nel processo di efficientamento della spesa pubblica e nel contrasto all’evasione fiscale e contributiva”, conclude la nota.
E anche Ibm, in serata, ha chiarito la sua posizione. “Con riferimento alle notizie di stampa relative alla Legge di Stabilità e, in particolare, alla riduzione della spesa informatica della PA, Ibm dichiara di non aver mai formulato alcuna proposta di taglio – precisa una nota – Al contrario Ibm ribadisce l’importanza di un forte sostegno ai processi di innovazione e di trasformazione digitale del Paese, attraverso adeguati investimenti nel settore informatico e nelle banche dati di interesse nazionale per sostenere il contrasto all’evasione fiscale e contributiva”.