MERGER & ACQUISITION

Takeaway e Just Eat verso il matrimonio: ok degli azionisti

Il board della società olandese ha approvato l’offerta di 1,3 euro per azione, più di quanto messo sul piatto dalla concorrente Prosus, anch’essa pronta a rilevare la food delivery company che vanta una significativa penetrazione nel mercato britannico. Si va verso il consolidamento, ma resta aperto il fronte Amazon-Deliveroo

Pubblicato il 10 Gen 2020

cibo

Il piano per una fusione tra l’olandese Takeaway e la britannica Just Eat è stato approvato nella riunione straordinaria che si è tenuta ad Amsterdam degli azionisti di Takeaway. L’azienda olandese aveva annunciato questa estate la sua intenzione di comprare la società britannica per gli ordini e consegne online del cibo, come conseguenza della serrata competizione con la concorrente Prosus che aveva offerto 800 penny (0,94 euro) per azione di Just Eat.

L’accordo con Takeaway invece è stato raggiunto con l’offerta di 879 penny, pari a 1 euro e tre centesimi per azione. Il 43% degli azionisti di Just Eat a dicembre si è dichiarato pronto a vendere per quella cifra. La deadline per entrambe le offerte è oggi, ma gli azionisti di Takeaway hanno sostanzialmente dato disco verde alla prosecuzione dell’operazione.

Al momento della conferma, si chiuderà così una vera e propria saga che dall’estate scorsa ha tenuto in bilico il destino dell’azienda britannica. Con la scelta di Takeaway gli azionisti di Just Eat hanno sostanzialmente optato per mantenere un modello di business simile al proprio. È una buona scelta? Il mercato del takeaway britannico è uno dei più grandi al mondo con un valore attorno ai 7 miliardi di euro all’anno. Just Eat, tenuta a battesimo a Copenhagen nel 2001 ed entrata in Gran Bretagna nel 2006, è stata una delle primissime aziende a occupare questo spazio. Presente con una significativa quota di mercato in Gran Bretagna e in vari altri mercati (inclusi gli Stati Uniti), ha visto nel tempo comunque la crescente competizione di altre aziende tra le quali soprattutto Deliveroo e Uber Eats. A partire dagli anni Dieci del millennio infatti il mercato si è infittito, con una conseguente riduzione della profittabilità dell’azienda.

Just Eat e Takeaway, azienda di Amsterdam con penetrazione maggioritaria nei mercati olandese e belga, utilizzano lo stesso modello di business: gestiscono tramite app la raccolta degli ordini e poi lasciano la gestione delle consegne al personale degli stessi ristoranti che ricevono l’ordinazione. Invece, l’altro modello di business più diffuso sul mercato è quello di Uber Eats e di Deliveroo, che prevede anche la fase di consegna tramite autisti e ciclisti autonomi che fanno parte della cosiddetta gig economy.

Il modello alla Uber Eats è più conveniente per i ristoranti, che non devono gestire i fattorini, e da due anni Just Eat ha fatto un tentativo di entrare in quest’altro modello di business in vari paesi anche se con risultati altalenanti. In realtà, non solo i modelli di business stanno più o meno convergendo tra tutti gli attori presenti sul mercato, ma anche i margini sono molto limitati e nessuno è riuscito ad emergere fino a questo momento, anche perché solitamente i ristoranti sono basati su marginalità molto basse che non consentono particolari guadagni per chi fa le consegne o sconti consistenti per chi compra online.

All’orizzonte il mercato attende l’arrivo anche di Amazon, che ha comprato una quota di minoranza in Deliveroo lo scorso anno. Il mercato in Gran Bretagna però adesso è osservato dai regolatori che ritengono che non ci siano più i margini per ulteriori consolidamenti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati