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Tao (Huawei): “Proprietà intellettuale, serve più collaborazione”

Il Vice President della società cinese auspica un approccio più cooperativo “per costruire un sano ecosistema sui diritti di proprietà intellettuale”

Pubblicato il 20 Apr 2012

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“Per costruire un sano ecosistema globale sui diritti di proprietà intellettuale (Ipr) affinché guidi il progresso tecnologico e sociale, è necessario adottare un approccio collaborativo e cooperativo, che rispetti quei diritti”. Così Deng Tao, Vice Presidente di Huawei, ha aperto il suo discorso in occasione della tavola rotonda Usito, tenutasi l’11 e 12 aprile a Pechino.

Deng Tao ha inoltre enfatizzato il bisogno di un approccio più aperto nei confronti dei diritti di proprietà intellettuale: “Ci appelliamo alle organizzazioni globali, siano esse enti governativi, associazioni industriali o imprese. Occorre collaborare per creare meccanismi vitali che consentano un maggiore accesso, protezione e utilizzo dei diritti di proprietà intellettuale. Adottando queste tipologie di approccio – conferma Deng Tao – si potranno risolvere le dispute tra le aziende, favorendo allo stesso tempo l’innovazione e il progresso tecnologico.”

Ogni anno Huawei paga circa 300 milioni di dollari in royalties al fine di utilizzare legittimamente le tecnologie brevettate da altre aziende. Huawei investe ogni anno circa il 10% del suo fatturato in Ricerca & Sviluppo, per un totale di 15 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni. Huawei ha inoltre adottato un approccio sui diritti di proprietà intellettuale cooperativo e aperto, come l’utilizzo a pagamento e cross-licensing, riducendo il costo delle innovazioni e contribuendo ad un ecosistema sano dell’industria; Huawei ha siglato molteplici accordi di cross-licensing con partner di settore o detentori di brevetti innovativi.

La tavola rotonda Usito ha cadenza annuale e vede la partecipazione di istituzioni e rappresentanti industriali statunitensi e cinesi. L’evento di quest’anno ha avuto lo scopo di approfondire la collaborazione bilaterale tra Cina e Stati Uniti, al fine di mitigare le questioni sui diritti di proprietà intellettuale e dimostrare l’impegno da parte di entrambi i governi a migliorare la situazione dei diritti di proprietà intellettuale in Cina.

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