TURISMO

Tassa di soggiorno, Airbnb: “Pronti a pagare in tutta Italia”

Il country manager Stifanelli: “A Firenze accordo apripista, ma siamo disposti a un’intesa a livello nazionale: potremmo raccogliere i soldi e versarli direttamente allo Stato, come facciamo a Parigi e ad Amsterdam”

Pubblicato il 03 Feb 2016

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L’accordo pilota sul pagamento della tassa di soggiorno firmato la scorsa settimana a Firenze da Airbnb con l’amministrazione comunale può essere esteso a tutta Italia. Ad annunciare la disponibilità della piattaforma, che è stata fondata a San Francisco nel 2008 e per cui l’Italia rappresenta ormai il terzo mercato mondiale, è in un’intervista alla Stampa è il country manager 29enne Matteo Stifanelli (nella foto). L’intesa siglata a Firenze, dove la piattaforma, che consente ai privati di proporre in affitto le loro stanze o abitazioni, conta su 7.500 annunci e nove milioni di pernottamenti nel 2015, potrebbe fruttare alle casse del comune circa 10 milioni di euro.

“Il nostro impegno – spiega Stifanelli – è soprattutto nei confronti dei nostri ospiti: spieghiamo che c’è una tassa di soggiorno da pagare, tutto pe condividere la propria casa nel rispetto della legge. Noi puntiamo a rendere facile la riscossione. A Firenze abbiamo visto che i soldi raccolti sono utilizzati per la cultura. Pensiamo di poter contribuire, soprattutto in Italia dove il turismo vale il 10% dell’economia e può crescere ancora”.

E all’orizzonte ci potrebbe essere un accordo anche su tutta Italia: “Siamo disponibili a livello nazionale per un accordo – annuncia Stifanelli – ci piacerebbe portare quest’esperienza in tutta Italia, e in futuro poterla raccogliere direttamente per versarla allo Stato, come stiamo facendo a Parigi e ad Amsterdam”.

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