IL DECRETO MIT

Taxi e Ncc, tempi duri per i “furbetti”: via al registro informatico nazionale



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Grazie alla piattaforma Rent, accessibile anche a Comuni e organi di controllo, si potranno mappare licenze e autorizzazioni al fine di una efficiente regolazione del mercato, smascherando i fenomeni di abusivismo. Il ministro Salvini: “Settore cruciale, ma servono dati reali e attendibili e una digitalizzazione delle procedure”

Pubblicato il 3 lug 2024



salvini

Realizzare un quadro complessivo delle licenze taxi e delle autorizzazioni Ncc sull’intero territorio nazionale, consentendo una efficiente regolazione del mercato e smascherando i fenomeni di abusivismo. Con questi obiettivi è stato firmato il decreto che istituisce il Registro informatico pubblico nazionale (Rent) delle imprese titolari di licenza per il servizio taxi e di quelle di autorizzazione per il servizio di noleggio con conducente effettuati con autovettura, motocarrozzetta e natante a motore. Lo rende noto il Mit, chiarendo che il Rent – che conterrà gli estremi delle imprese esercenti l’attività di trasporto pubblico locale non di linea e i dati relativi ai contratti stipulati – sarà accessibile agli operatori taxi e Ncc, nonché ai Comuni, agli Umc e agli organi di controllo.

È previsto per le imprese un termine di novanta giorni per l’iscrizione nel Registro, il quale, dopo le verifiche del ministero, sarà pienamente operativo tra centottanta giorni.

Migliorare i servizi a vantaggio dei cittadini

Il decreto, specifica il Ministero, “si inserisce in un quadro complessivo e finalizzato a migliorare i servizi a vantaggio dei cittadini, così come più volte chiarito dal vicepremier e ministro Matteo Salvini”.

Non possiamo pensare di ordinare un settore così cruciale senza dati reali e attendibili e senza digitalizzare le procedure“, aveva spiegato il Ministro giorni fa, annunciando l’imminente pubblicazione del decreto durante il question time alla Camera, davanti a un’interrogazione Iv sulle “iniziative in relazione alla carenza strutturale di taxi nelle principali città italiane”. Salvini aveva definito il decreto sul registro elettronico nazionale “un punto di partenza imprescindibile per un reale censimento sui numeri delle licenze e sulle autorizzazioni attive”.

“Contestualmente, all’esito delle ultime limature e concerti mancanti, adotteremo di concerto col ministero dell’Interno il decreto sul foglio di servizio elettronico – aveva aggiunto -. Inoltre proseguirà l’azione sull’ultimo decreto, quello relativo alle piattaforme tecnologiche di intermediazione, che ha un iter più complicato: l’obiettivo è di dare il via a una fase di programmazione dei servizi più razionale ed efficace, che finalmente possa adeguare, dopo anni persi, l’offerta di servizi taxi ed Ncc alla domanda di cittadini e turisti”.

Atteso il bando per mille nuove licenze a Roma

“A Roma capitale, dove la situazione delle lunghe code alle stazioni e in aeroporto è oggettivamente insostenibile, attendiamo con ansia, a distanza di oltre un anno, che la giunta di sinistra pubblichi un bando per mille nuove licenze taxi, annunciato per fine luglio“, aveva inoltre puntualizzato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Considero l’efficienza del trasporto pubblico non di linea una delle priorità del ministero e del governo, perchè taxi e Ncc significano mobilità, turismo, sicurezza urbana e connettività” ma “si tratta di un obiettivo che dipende in primis dalle amministrazioni territoriali”.

Digitale come abilitatore

A metà giugno si era tenuto al Ministero un incontro con i tassisti sulla necessità di definire un framework normativo chiaro, per definire le regole che tutti gli operatori del settore del trasporto pubblico non di linea devono seguire al fine di operare in Italia in un regime di concorrenza leale. A seguito dell’incontro, l’associazione FreeNow aveva chiarito in una nota che “definire le modalità in cui le piattaforme di intermediazione – come FreeNow stessa – devono operare nel mercato italiano, aiuterà a chiarire il ruolo che le stesse possono ricoprire come supporto positivo al lavoro svolto quotidianamente dai tassisti: il digitale, anche in relazione al servizio di trasporto pubblico non di linea, può essere un abilitatore e uno strumento per rispondere alle esigenze degli utenti, nazionali e non“.

FreeNow aveva quindi fatto sapere di aver “accolto positivamente l’impegno del Governo nel voler adottare il Decreto sulla Disciplina dell’attività delle piattaforme tecnologiche di intermediazione tra domanda e offerta di autoservizi pubblici non di linea. Il provvedimento – al netto di alcune migliorie che potrebbero essere apportate al testo – introduce, infatti, misure utili per migliorare la qualità del servizio Taxi e tutelare sia tassisti sia passeggeri“, aveva scritto.

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