Il 2014 potrebbe essere l’anno dell’“Internet of things”, che già nei 12 mesi che stanno per concludersi ha avuto peso e ruolo crescenti. Saranno sempre più gli oggetti “smart”, da “Nest”, il termostato 2.0 che, con un wi-fi integrato e un’app dedicata permette di risparmiare sul riscaldamento a “Lock8”, l’antifurto high-tech per le biciclette, a “DoorBot”, un videocitofono che, per mezzo di un’app, interagisce con lo smartphone e ci consente di aprire la porta di casa da remoto, senmpre che l’ospite sia gradito.
Sono le tendenze della tecnologia per il 2014 secondo Luca Collacciani, regional manager di Akamai, azienda specializzata nell’offerta di servizi cloud per l’erogazione ottimizzata e sicura di contenuti online e applicazioni business.
Ma la prima conseguenza di questo sviluppo dell’internet of things sarà, secondo Akamai, una sempre maggiore frammentazione della rete: “l’aumento di dispositivi connessi – affermano dalla società – porterà non solo all’esplosione del traffico ma al delinearsi di un panorama web sempre più frammentato. Tante sfide dunque, riassumibili in un unico concetto, quello di ‘situational performance’, ossia la necessità di ottimizzare in modo intelligente a seconda delle circostanze uniche e specifiche in cui si trova l’utente, determinate da una combinazione di fattori quali il canale di fruizione, i dispositivi e i browser utilizzati, l’accesso al network, il tipo di connessione”.
Fondamentale in questa campo si rivelerà il ruolo delle App, “Nel 2013 – afferma Collacciani – abbiamo visto nascere sul web aziende che, per la prima volta, hanno osato modificare lo status quo e rivoluzionare i modelli di business a cui siamo abituati: pensiamo a Uber, l’app che consente di chiamare un ‘taxi privato’”.
Ma il futuro appartiene anche all’economia virtuale e alla cyber moneta “che porterà con sé – spiegano da Akamai – una serie di nuove sfide legate alla sicurezza”.
E per il futuro le app diventano sempre più predittive. “Un esempio su tutti è iBeacons – afferma Collacciani – Molto più di un’app, si tratta di una tecnologia che assume le sembianze di un vero e proprio ‘assistente virtuale’ che accompagna l’utente durante lo shopping. Testato negli Apple store, iBeacons consente all’utente di scansionare gli oggetti visionati per accedere a ulteriori informazioni, recensioni di altri utenti e ricevere preventivi. Certo, di strada da fare iBeacons ne ha ancora parecchia, ma ci sono già altre catene, come la famosa Macy’s che già sembrano interessate a una prova in-store”.
E poi i droni: “Li abbiamo visti impiegati nei contesti più diversi: dal rilevamento di bracconieri in Africa all’agricoltura di precisione in America – affermano da Akamai – Si tratta di un’industria che è pronta a mettere le ali, in tutti i sensi”.
E infine l’evoluzione delle minacce: Akamai stima che i propri clienti riporteranno un numero di attacchi Ddos superiore del 30% rispetto al 2012, con attacchi più intelligenti, caratterizzati da un targeting più accurato, di natura ‘slow&low’ e rivolti al back-end, come ad esempio Slow Post e HashDos.