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Tecnologia, Panetta: “Sfida del futuro per l’Italia e per l’Europa”



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Le considerazioni finali alla relazione annuale del governatore della Banca d’Italia: “Necessario creare un ambiente che favorisca l’assunzione di rischi imprenditoriali nei settori innovativi e limiti il potere monopolistico di pochi grandi attori”. L’allarme sulle banche: “Sono ancora indietro”

Pubblicato il 31 mag 2024



fabio panetta

Sul fronte della tecnologia “si giocherà la partita del futuro” per l’Italia e per l’Europa. Lo afferma il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nelle sue prime Considerazioni Finali. Per giocarla, “servirà valorizzare la ricerca, accompagnare il sistema produttivo nella sua trasformazione proteggendo i più svantaggiati, creare un ambiente normativo, economico e finanziario che favorisca l’assunzione di rischi imprenditoriali nei settori innovativi e che limiti il potere monopolistico di pochi grandi attori”. L’agenda è chiara – aggiunge il Governatore – e va realizzata “per tornare a crescere e contare in Europa, e con l’Europa contare nel mondo”.

I rischi della tecnologia: meno sportelli, più esternalizzazioni

Secondo Panetta, le banche italiane sono ancora indietro negli investimenti sula tecnologia rispetto “alle concorrenti europee”: “Le banche con maggiore capacità di operare online – chiarisce – mostrano in media una maggiore redditività” e i “clienti beneficiano di un calo dei costi di servizi del 60% per le spese sui conti online rispetto a quelli tradizionali”.

In questo quadro, tuttavia, il governatore riconosce come il ricorso alla tecnologia “si sta riflettendo in una riduzione del numero di sportelli bancari che può comportare disagi per alcune fasce di cittadini” e per questo “abbiamo avviato un tavolo di confronto con ministeri competenti e i principali operatori”.

Il governatore ha poi evidenziato il rischio di un maggior ricorso alle esternalizzazioni, che mantiene in ogni caso la responsabilità in capo alle banche delle attività svolte dai terzi. Sulle esternalizzazioni “il ricorso a terze parti consente di innalzare l’efficienza, ma genera rischi operativi e “non deve mettere a rischio la sana e prudente gestione degli intermediari, che rimangono i responsabili ultimi delle attività svolte da terzi. “Nei mesi scorsi abbiamo intensificato gli interventi, incluse le ispezioni, per assicurare un adeguato governo delle politiche di esternalizzazione”, rileva.

In aumento i rischi cyber

In quanto ai rischi cyberil settore finanziario rappresenta un obiettivo appetibile, vista la sua dipendenza da dati e procedure digitali e il suo ruolo nevralgico nell’economia. Nel 2023 gli intermediari hanno segnalato un forte aumento degli incidenti gravi”. Anche qui la Banca d’Italia ha messo in atto una serie di iniziative sia a livello internazionale sia con l’Abi oltre a stabilire “rapporti di collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e con i maggiori soggetti istituzionali operanti nell’architettura nazionale di sicurezza cibernetica”.

Le possibili conseguenze dell’AI

In merito alle possibili implicazioni dell’AI, Panetta ha chiarito che, “secondo nostre stime, in Italia i mutamenti indotti dall’intelligenza artificiale riguarderebbero due lavoratori su tre. Per la maggioranza di essi la produttività e le opportunità di lavoro aumenterebbero, ma per una significativa minoranza le occasioni di impiego potrebbero ridursi. Nella fase di transizione servirà accompagnare i lavoratori nella riqualificazione professionale o facilitarne il ricollocamento in altre attività, tutelando quanti subiranno i costi di adattamento maggiori”.

“Ad accrescere l’occupazione potrebbero contribuire misure volte a promuovere una diversa organizzazione del lavoro tra quello in presenza e quello a distanza; una revisione del sistema di detrazioni e trasferimenti che riduca i disincentivi al lavoro del secondo percettore di reddito in una famiglia; l’adozione di politiche per stimolare l’assunzione di persone da tempo fuori dal mercato del lavoro”, ha concluso Panetta.

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