Segnali contrastanti sulla produzione industriale dell’Elettrotecnica ed Elettronica a gennaio 2012. Secondo i dati Istat i comparti mostrano andamenti disallineati. A gennaio 2012, nel confronto con lo stesso mese del 2011, l’Elettronica, che aveva chiuso il 2011 con una variazione di segno negativo, ha sperimentato un incremento della produzione industriale del 2,3%. L’Elettrotecnica ha evidenziato, al contrario, una contrazione dell’11,4% (-5,3% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale).
Nel confronto congiunturale le due macro-aree mostrano andamenti negativi allineati. A gennaio 2012, nel confronto con dicembre 2011, l’Elettronica ha registrato una flessione dei livelli di attività dell’1,1%; l’Elettrotecnica del 2,4%.
Nella media del 2011, nel confronto con l’anno precedente, entrambi i settori Anie avevano evidenziato un risultato cumulato annuo negativo (-4,9% per l’Elettrotecnica e -3,9% per l’Elettronica).
“A gennaio 2012 la produzione industriale nei settori Anie continua a mostrare segnali contrastanti fra arretramento e tenuta – commenta il presidente di Confindustria Anie Claudio Andrea Gemme – L’inizio del nuovo anno, con un ridimensionamento delle potenzialità di scenario, esprime certamente minori elementi favorevoli alla crescita. Prosegue l’indebolimento della ripresa internazionale emerso nel corso del 2011, pur con alcune differenze fra i diversi bacini di sbocco delle nostre tecnologie. Continuano a mostrare una maggiore capacità di tenuta i comparti e le imprese più orientati al fronte estero, mentre risultano maggiormente penalizzati i segmenti dell’offerta rivolti prevalentemente al mercato interno. Il nostro Paese soffre gli effetti di un nuovo ciclo recessivo. In mancanza di interventi a sostegno del mercato nazionale, la crescita nel 2012 potrà originare per le imprese elettrotecniche ed elettroniche in prevalenza dalla domanda estera, espressa in quelle economie che mantengono ancora una più elevata dinamicità”.
“Resta prioritario fornire impulso alla crescita interna – prosegue Gemme – Recentemente l’Unione europea ha ribadito la necessità di dare nuovo slancio all’infrastrutturazione del territorio comunitario attraverso progetti pilota, passando dalla fase del rigore a quella della crescita”.
“Anche nel nostro Paese il pubblico dibattito si sta concentrando sulla riforma del quadro regolatorio in materia di infrastrutture – conclude – Ritengo importante che si prosegua in questa direzione, accrescendo la consapevolezza del ruolo che le infrastrutture possono svolgere in chiave anticiclica per lo sviluppo economico nazionale”.