Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, l’industria italiana delle tecnologie – Elettrotecnica ed Elettronica – rappresentata da Confindustria Anie ha evidenziato a dicembre 2011 segnali contrastanti nell’andamento della produzione industriale.
Le due macroaree – Elettrotecnica ed Elettronica – mostrano andamenti disallineati. A dicembre 2011, nel confronto con lo stesso mese del 2010, l’Elettronica, dopo alcuni mesi di variazioni negative, ha registrato un nuovo rimbalzo positivo della produzione industriale (+7,2%). L’Elettrotecnica si è mantenuta al contrario in territorio negativo, mostrando una flessione del 9,3% (-1,2% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale).
Anche nel confronto congiunturale le due macro-aree mantengono andamenti disallineati. A dicembre 2011, nel confronto con novembre 2011, l’Elettronica ha sperimentato un incremento dei livelli di attività del 5,3%. L’Elettrotecnica ha, invece, registrato un calo della produzione industriale dello 0,7%.
Nonostante alcuni segnali discordanti, l’anno chiude in negativo. Nella media del 2011, nel confronto con l’anno precedente, entrambi i settori Anie hanno evidenziato un risultato cumulato annuo negativo (-4,9% per l’Elettrotecnica e -3,9% per l’Elettronica; +0,1% nella media del manifatturiero).
“A dicembre 2011 i dati di produzione industriale per i settori Anie forniscono indicazioni discordanti, pur mantenendosi in un quadro di costante debolezza – ha commentato il presidente di Confindustria Anie Claudio Andrea Gemme – Nel corso del 2011 il ritmo di recupero dalla crisi ha perso vitalità, risentendo di uno scenario macroeconomico più critico. Se il 2010 era stato l’anno della ripresa, nel 2011 maggiori nubi si sono addensate all’orizzonte, non permettendo all’industria delle tecnologie di confermare pienamente i risultati positivi conseguiti l’anno precedente”.
“Il cammino della ripresa ha subito una battuta d’arresto nei principali mercati, pur mantenendosi il canale estero unico potenziale motore della crescita – ha proseguito Gemme – I segnali contrastanti che provengono dai dati in volume risentono dell’estrema variabilità dello scenario. Le imprese Anie sfidano la crisi grazie all’export, riportando in primo piano la tecnologia e accompagnandola con mirate strategie commerciali e di business. Le maggiori criticità restano legate alla domanda interna. Frena da tempo il percorso di sviluppo delle imprese Anie il mancato processo di infrastrutturazione del Paese. Il grado di obsolescenza delle reti più strategiche impone un cambio di rotta, per sostenere la competitività nazionale”.
“In questo 2012 che si preannuncia difficile, gli investimenti in infrastrutture, nella componente delle nuove opere e della manutenzione di quelle esistenti, potrebbero essere lo strumento chiave anticiclico per favorire il rilancio della crescita economica del Paese. – ha concluso Gemme – Le tecnologie rappresentate da Anie svolgono certamente un ruolo centrale in questo processo. In un contesto di ridotta liquidità e discontinuità della domanda, è inoltre fondamentale consolidare i fattori di stabilità per le imprese, non ultimo la certezza dei pagamenti da parte dei committenti. Ritengo a tal proposito importanti le azioni che potranno essere attuate per recepire anche nel nostro Paese la Direttiva europea sui ritardati pagamenti. Ricordo che le imprese Anie fronteggiano ritardi medi di pagamento vicini anche ai 150 giorni”.