Tecnologie applicate al diritto, a sostegno degli studi legali ma anche degli utenti nei rapporti con la rete: in caso di privacy violata o diffamazione. Proprietà dei diritti intellettuali, tutela dei marchi, dei dati personali e diritto d’autore. Sono stati questi gli argomenti al centro del primo Legal Tech Forum italiano, la conferenza sulle tecnologie legali organizzata a Bologna nei giorni scorsi da Kopjra, una startup fondata nel 2014 (accelerata da Tim#Wcap e supportata da Eit Ict Labscon), con la collaborazione di Tim #Wcap e dell’Università di Bologna.
“L’evento è nato – spiega a CorCom, Tommaso Grotto, amministratore unico di Kopjra – per colmare una lacuna totalmente italiana, ovvero l’esigenza di mettere in relazione il mondo delle tecnologie con quello del diritto. Siamo riusciti a creare un evento b2b che ha coinvolto interlocutori di grandi gruppi, oltre a start up, fondi di investimento, istituzioni e studi legali”.
Il confronto è stato avviato con la presentazione di otto startup legal tech italiane con la presenza di Jovan Stevovic di Chino, Guido Boella di Nomotika, Thomas Bertani di Oraclize, Valentina Panizza di Proofy, Matteo Casini di smartLogo e Andrea Puzo di Unfraud. Mentre il dibattito sul diritto d’autore è stato affrontato dall’Agcom. Lo studio legale Previti ha invece affrontato l’impatto delle tecnologie sull’evoluzione della professione di avvocato, mentre Mediaset e Infocert hanno trattato la tutela di autori e prodotti artistici e la firma elettronica. “Si tratta di un settore molto ampio – continua Grotto – che ha bisogno di approfondimenti e strategie di marketing particolari”.
Il Forum sta dando già i propri frutti. Come per esempio l’interesse manifestato dal comune di Bologna sulla sensibilizzazione alla tutela della proprietà intellettuale tra i giovani “under 35”. “L’assessorato alla politiche giovanili – racconta Grotto – dopo il Forum si è detto interessato a diffondere la conoscenza dei propri diritti tra i giovani rispetto alla proprietà intellettuale in rete”.
Problemi che possono essere affrontati e risolti anche con un semplice software. “Come Kopjra – spiega Grotto – stiamo testando un prodotto che ha lo scopo di risolvere i problemi rispetto ai diritti sul web come per esempio le violazioni del diritto d’autore o la diffamazione”. Il software, che la start up bolognese conta di portare sul mercato a fine anno, non è indirizzato esclusivamente agli studi legali, ma “è molto semplice e potrebbe essere usato anche dagli utenti privati – continua Grotto – per il primo step, ovvero quello dell’individuazione della violazione e l’invio della diffida in caso, per esempio, di informazione offensive o diffamatorie”.