Xavier Niel “gioca” da solo? O si nasconde altro dietro all’operazione che ha visto l’imprenditore francese acquisire il 15,4% di Telecom Italia? Inevitabili le speculazioni attorno al “caso”, che fra l’altro ormai vede i francesi detenere la maggioranza di Telecom (Vivendi ha il 20%). Secondo alcuni commentatori dietro Niel si “nasconderebbe” Nagub Sawiris l’ex patron di Wind che non è mai riuscito, nonostante svariati tentativi, a entrare in Telecom.
Se così fosse sarebbe una bella rivincita per il magnate egiziano. I “botteghini” danno per altamente improbabile invece una liaison fra Vincent Bollorè e Xavier Niel, nemici storici dichiarati. Fra l’altro ciò spiegherebbe anche il calo del titolo Vivendi alla Borsa di Parigi che evidentemente considera la discesa in campo dell’ “avversario” come un guanto di sfida al primo azionista di Telecom. Si dice che Bolloré abbia preso male la mossa di Niel e addirittura si starebbe già lavorando all’ipotesi di accrescere la posizione azionaria di Vivendi. Bocche cucite al momento in casa Telecom e anche i due imprenditori francesi non hanno rilasciato dichiarazioni a riguardo.
“A di là della motivazione legata alla soglia per l’Opa personalmente non credo sia un fronte unico o ci sia un legame tra loro (Vivendi e Niel)”, è il commento dell’Ad di Telecom Italia Marco Patuano. Alla domanda se Bollorè e Niel siano due avversari ha risposto: “Non lo so”. Il manager ha osservato che l’investimento di un soggetto esperto del mercato delle telecomunicazioni dimostra che “la nostra strategia crea valore”. Patuano ha aggiunto: “Personalmente non credo, al di là del motivo più banale che si supererebbe il 30% e questo avrebbe ovviamente delle ripercussioni di tipo giuridico. Però onestamente non vede una liaison tra le due posizioni”. “Non facciamo commenti”, ha invece riferito un portavoce di Vivendi.
Intanto la Consob ha acceso un faro sui rapporti tra Xavier Niel e Vivendi. L’accertamento di un eventuale legame tra la presenza dei due investitori in Telecom potrebbe infatti far scattare l’obbligo d’Opa che, per un gruppo come Telecom, sorge al superamento della soglia del 25%. ”Il tema è all’attenzione degli uffici della Consob”, afferma un portavoce dell’authority.