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Tim, Calenda: “Golden power a ottobre”

Accelerazione del governo, il ministro dello Sviluppo: “Prescrizioni non punitive”. Porte aperte agli investitori stranieri “ma chi viene deve sapere che ci sono regole da rispettare”

Pubblicato il 02 Ott 2017

E’ stato individuato nel mese di ottobre l’arco temporale nel quale “saranno definite le prescrizioni” da imporre a Tim, dopo che diverse autorità (dalla Commissione Ue, alla Consob italiana) hanno riconosciuto il “controllo di fatto” della francese Vivendi sull’ex azienda di Stato. Un arco temporale di appena 30 giorni, invece dei 120 previsti di minima. Lo ha detto il ministro dello Sviiluppo Carlo Calenda in un’intervista al Sole 24 Ore evidenziando un’accelerazione del governo sul golden power.

Le prescrizioni, ha voluto rassicurare Calenda, “saranno comunque equilibrate e non punitive”. L’interesse del governo italiano è quello di proteggere asset in mano a Tim-Vivendi che, come si legge nelle 15 pagine della relazione di Palazzo Chigi, sono “considerati attivi di rilevanza strategica per l’interesse nazionale”. E’ interesse del governo far “rispettare le regole” stabilite nel 2012 dal decreto sui poteri speciali dello Stato (“golden power” appunto) sulle attività di interesse nazionale (difesa, sicurezza nazionale, energia, trasporti e appunto comunicazione). Calenda dice che non esistono preclusioni all’arrivo di investitori stranieri. Anzi, gli “investitori internazionali” (il riferimento è a Vivendi) sono “benvenuti”. Ma, aggiunge il ministro, “chi viene deve sapere che ci sono regole da rispettare e se non lo fa, il governo reagisce”, il golden power “è trasparente, non si applica a uno sì uno no, vale per tutti” ribadisce.

Attraverso la controllata Ti Sparkle, Tim gestisce i collegamenti internazionali compresi quelli satellitari, su cui passano anche quelli militari; attraverso Telsy fornisce ad alte cariche del Governo e al presidente della Repubblica apparati di comunicazione cifrati per impedire intercettazioni. Sempre da Tim dipendono i sistemi elettronici per vigilare sulle persone soggette a misure cautelari, per non parlare dei servizi di intercettazioni usati dalle forze dell’ordine.

Sull’ipotesi di strategie di F2i su Sparkle di oggi la dichiarazione del presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti: “F2i è uno degli investimenti “che ha reso di più” alla Fondazione Cariplo. Se mi si chiede se siamo soddisfatti dell’investimento in F2i diciamo di sì, è uno degli investimenti che ci ha reso di più e meglio. E lunga vita a F2i e a Ravanelli. Ma Sparkle è fuori dalla mia competenza e della mia conoscenza”.

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