Torna a riunirsi domani il consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Al centro delle discussioni il l’allargamento del numero dei membri da 13 a 17 per consentire l’ingresso di quattro rappresentanti di Vivendi, che detiene oggi il 20,1% del capitale sociale della compagnia. Dopo il rinvio di qualsiasi mossa da parte del cda riunitosi lo scorso 20 novembre, domani dovrebbe arrivare la decisione del board circa l’inserimento nell’ordine del giorno della prossima assemblea della nomina dei 4 rappresentati, per cui l’azionista francese ha proposto i nomi del il ceo Arnaud de Puyfontaine, il cfo Hervé Philippe, il coo Stephane Rousell e l’indipendente Felicité Herzog.
Proprio rispetto all’aumento di poltrone in cda un pool di azionisti del gruppo tra fondi e investitori istituzionali hanno espresso in una lettere inviata ai vertici di Telecom Italia preoccupazione “per il futuro assetto complessivo dell’organo amministrativo”. Probabile dunque che il consiglio di amministrazione, che secondo indiscrezioni si sarebbe dovuto inizialmente tenere venerdì prossimo, esamini il tema domani rinviando la risposta al 15 dicembre. A metà del prossimo mesi si riunirà infatti l’assemblea degli azionisti che, ha ricordato ieri durante un’audizione al Senato il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi, sono gli unici che “possono pronunciarsi sulla possibile evoluzione degli assetti azionari”.
A 24 ore dal cda Asati, associazione dei piccoli azionisti di Telecom, ha organizzato un convegno dal titolo “Telecom Italia: la sfida di restare una public company” al quale sotto attesi sia Recchi sia l’amministratore delegato Marco Patuano. Quest’ultimo, presente assieme al presidente all’audizione presso il Senato, ha spiegato che qualora “venisse confermato che Enel” possa costruire la rete a banda ultralarga con “prezzi inferiori ai nostri la decisione razionale è quella di andare a comprare, non di ostinarsi a fare qualcosa di diverso”.