“Con il via libera dell’Anatel, l’autorità brasiliana delle telecomunicazioni, alla scissione di Telco, si attende solo l’approvazione del Cade (Antitrust Brasiliano) per il completamento della procedura che porterà allo scioglimento di Telco e all’assegnazione pro-quota delle rispettive partecipazioni in Telecom Italia. Con la quota di Telefonica già impegnata (8,3% a Vivendi e 6,5% a servizio di un convertendo), l’attenzione è rivolta alle quote detenute dai soci italiani (7,6%) e in particolare a quella di Generali, che entro due mesi, come gli altri soci, dovrebbe avere la disponibilità del pacchetto di più consistente (4,32%).
Fonti di stampa indicano che il gruppo assicurativo avrebbe già sterilizzato il valore della partecipazione attraverso operazioni di copertura mentre Mediobanca e Intesa (1,64% ciascuna) non avrebbero ancora attivato alcuna operazione in tal senso”. Così gli analisti di Icbpi, che confermano per il titolo di Telecom Italia il rating “neutral” e il prezzo obiettivo a 1,03 euro. “Con la decisione di Generali di uscire da Telecom Italia già nota da tempo – sottolineano gli analisti – l’elemento di novità più importante potrebbe essere rappresentato dal ruolo di Vivendi che potrebbe diventare il nuovo azionista ‘forte’ del gruppo con una quota del capitale ordinario di circa il 16%. L’interesse degli investitori su Telecom Italia resta rivolto alle operazioni di M&A in Brasile, per cui sono attesi sviluppi nelle prossime settimane”.