Il cda di Telecom Italia, un appuntamento che doveva essere di routine, si è però prolungato per tutto il pomeriggio fino alla serata di ieri. L’incontro è stato dedicato all’analisi strategica del piano industriale in cantiere, ma è servito anche a fare il punto della situazione sulle partite aperte. Lo scrive Il Sole 24 ore spiegando che sul fronte domestico c’è il dossier Metroweb e l’interesse di Telecom a rilevare il 53,8% di F2i. Due giorni fa c’è stato un vertice a palazzo Chigi sulla banda ultralarga e su Metroweb. Nessuna decisione è stata presa, ricorda il giornale precisando che dal tavolo è però uscita l’ipotesi, tentata nelle ultime settimane da Cdp, di fare di Metroweb il perno dello sviluppo della rete di nuova generazione con una formula “condominiale” -con la partecipazione cioè di tutti gli operatori tlc- e la Cassa nel ruolo di amministratore-azionista di maggioranza.
Impossibile conciliare le diverse posizioni e soprattutto convincere Telecom Italia a essere della partita. Resta ancora in piedi, secondo quanto riferito dal quotidiano, l’ipotesi in cui sia Telecom ad assumere la maggioranza al 51% di Metroweb perché “bisogna dare una chance all’incumbent” che, di fatto, avendo la rete fissa come core business, è finora l’operatore che ha fatto più investimenti.
Sul fronte brasiliano, al di là dell’approccio prudente, non sarebbe caduta nel vuoto -conclude il giornale- l’apertura dell’Ad di Oi, Bayard Gontijo, che ha invitato Telecom a discutere direttamente l’ipotesi di una fusione con Tim Brasil.
Il Consiglio ha poi deliberato, su proposta e con il parere favorevole del Comitato per il controllo e i rischi, di modificare la procedura per le operazioni con parti correlate ai sensi della disciplina Consob, il cui testo era stato da ultimo aggiornato lo scorso 28 giugno 2012. Le principali modifiche, oltre ad alcuni interventi di semplificazione ed aggiornamento dei riferimenti, riguardano: l’esclusione dell’applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 alle operazioni infragruppo, intese come operazioni con (o tra) società controllate e operazioni con società collegate; l’allineamento della soglia di maggiore rilevanza a quella prevista dal Regolamento Consob (5%); la qualificazione del parere del Comitato Consiliare sulla conclusione dell’operazione come vincolante e non superabile.
La nuova procedura prevede anche il principio di una verifica annuale della sua perdurante adeguatezza.