Ricavi a 10,1 miliardi, utile netto a 29 milioni, Ebitda a 4,34 miliardi e indebitamento a 26,9 miliardi. Sono questi i numeri della semestrale di Telecom Italia. Sull’utile pesano le operazioni di riacquisto delle obbligazioni proprie ma soprattutto gli accantonamenti, per 399 milioni, dovuti a “oneri e proventi non ricorrenti”: a pesare, di fatto, sono i conteziosi legali, le richieste di danno per abuso di posizione dominante da parte dei competitor Vodafone, Fastweb e anche Tiscali. “Ci piace di più difenderci sul mercato che non in Tribunale ma difenderemo i nostri diritti – sottolinea l’Ad Marco Patuano – detto ciò stiamo lavorando per costruire un ambiente migliore”.
“La società si sta tutelando ed è determinata a difendere i propri diritti”, ha aggiunto il direttore finanziario Piergiorgio Peluso. “Telecom ha sempre tenuto comportamenti commerciali corretti e trasparenti verso i concorrenti e abbiamo sempre rispettato le regole. Stiamo cercando di costruire comunque un ambiente migliore per tutti”. ”Il nostro obiettivo non è la separazione della Rete – ha detto il manager in merito alle ipotesi circolate nei giorni scorsi – Vogliamo sederci al tavolo con Authority e Olo per definire processi semplici, un facile accesso per tutti, una migliore organizzazione, indicatori di performance chiari e dare agli Olo che sono i nostri maggiori clienti quello che vogliono da noi” ha spiegato l’ad Marco Patuano per spiegare come intende sciogliere il nodo accesso con l’obiettivo di ricomporre i contenziosi legali aperti”.
Nonostante anche i ricavi abbiano subito una flessione del 4,3% l’azienda non ha smesso di spingere l’acceleratore sugli investimenti, in aumento addirittura del 25,7% a 2,146 miliardi. In chiaroscuro il debito: se è vero che risulta in riduzione per 366 milioni rispetto al primo semestre 2014 è anche vero che il confronto con dicembre 2014 fa registrare un aumento di 341 milioni. L’Ebitda è calato da 4,34 a 3,63 miliardi e l’Ebit ha subito una flessione del 19,9% da 2,22 a 1,78 miliardi.
Nel mercato domestico, i ricavi sono scesi del 2,1% da 7,531 a 7,375 miliardi su base reported e del 2,5% in termini organici. La performance dei primi sei mesi, in termini di variazione rispetto allo stesso periodo del 2014, evidenzia ancora una riduzione (-2,1%, -156 milioni di euro), ma con conferma del trend di miglioramento osservato a partire dalla seconda metà dell’esercizio precedente. In particolare il secondo trimestre 2015 presenta una riduzione dell’1,6%, piu’ contenuta rispetto ai trimestri precedenti (-2,6% del primo trimestre 2015 e -5% del quarto trimestre 2014). Tale recupero e’ attribuibile a una progressiva dinamica di miglioramento del contesto di mercato.
“I risultati del secondo trimestre dell’anno mostrano un solido trend di miglioramento del fatturato in Italia, cresciuto di 113 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi dell’anno con incrementi sia nel fisso che nel mobile. Tim si è confermato ancora una volta il primo operatore mobile del Paese, con un incremento del 21,8% dei ricavi da servizi innovativi rispetto al 2014”, ha sottolineato Patuano. “La banda ultralarga fissa mostra con evidenza i benefici degli accordi che stiamo siglando con i content provider, con un incremento della domanda di connessione. Anche i margini industriali hanno proseguito nel percorso di miglioramento, mentre il dato assoluto sconta fattori non ricorrenti e accantonamenti tecnici legati a vicende regolatorie e legali ancora aperte per le quali confidiamo di raggiungere soluzioni positive”.
Il mercato delle telecomunicazioni, si legge nella nota emessa dall’azienda a seguito dell’approvazione della semestrale, continuerà a presentare anche nel 2015 un trend di flessione dei servizi tradizionali (accesso e voce) in parte compensato dallo sviluppo dei ricavi da servizi innovativi grazie alla crescente domanda di connettivita’ e servizi digitali, e Telecom prevede che l’effetto combinato di questi fenomeni determini un’ulteriore riduzione complessiva del mercato domestico, ma decisamente piu’ contenuta rispetto a quella osservata negli scorsi esercizi, in particolare sul mobile.
Per il 2015, in coerenza con le dinamiche descritte nel piano 2015-2017, un progressivo miglioramento della performance operativa sia sul mercato domestico, con obiettivo di stabilizzazione dell’Ebitda nel 2016, sia in Brasile. E per restare al Brasile Telecom evidenzia che il mercato è condizionato da un deterioramento dello scenario macro-economico, che ha determinato una contrazione della domanda interna, una crescita dell’inflazione e un marcato deprezzamento del reais, e che questi elementi hanno contribuito a un generale rallentamento della crescita del mercato mobile rispetto ai trimestri precedenti. In Brasile è prevista però una crescita seppur a tassi inferiori rispetto a quanto registrato negli anni precedenti, a causa della progressiva penetrazione e saturazione del mercato Mobile, del fenomeno di migrazione dai servizi tradizionali voce-sms ai servizi internet e dell’impatto di riduzione delle tariffe di terminazione mobile.
“I risultati del secondo trimestre dell’anno mostrano un solido trend di miglioramento del fatturato in Italia, cresciuto di 113 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi dell’anno con incrementi sia nel fisso che nel mobile”, ha commentato l’Ad Marco Patuano, sottolineando che “Tim si è confermato ancora una volta il primo operatore mobile del Paese, con un incremento del 21,8% dei ricavi da servizi innovativi rispetto al 2014”.
Anche in virtù dei recenti accordi siglati con Mediaset e Netflix, oltre che con Sky, l’azienda punta inoltre a raggiungere circa 550mila clienti video a fine anno. “Abbiamo siglato nuovi accordi con Mediaset Premium e Netflix – ha detto Patuano – così puntiamo a 550mila clienti video entro fine 2015”.
Il presidente Giuseppe Recchi ha poi evidenziato che “anche nel secondo trimestre dell’anno Telecom Italia ha continuato a investire nel futuro del nostro Paese: abbiamo investito oltre 2 miliardi per lo sviluppo delle nuove reti a banda ultralarga sia fisse che mobili, con un incremento del 25,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. “Siamo certi”, ha aggiunto, “che grazie anche al nostro impegno l’Italia potra’ raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale e giocare un ruolo da protagonista in Europa”.
Patuano ha confernato la volontà dell’azienda di assumere 4mila giovani. “Confermiamo il target, ma dobbiamo operare in modo sostenibile. Per questo approfondiamo le trattative con i sindacati per realizzare un ridimensionamento dei costi e dunque per rendere sostenible il nostro piano nel lungo periodo”. “Il nostro obiettivo è il 2016. Dal jobs act ci aspettavamo misure per già nel 2015 ma queste saranno probabilmente posticipate al 2016”.
Il piano di razionalizzazione degli immobili farà risparmiare 150 milioni all’anno grazie alla riduzione degli edifici utilizzati, al riacquisto delle sede e alla rinegoziazione dell’affitto di alcuni edifici. “Miriamo – ha detto Patuano a risparmi per oltre 150 milioni all’anno a partire dal 2018”.