Il cda di Telecom Italia, previsto per il 16 ottobre, discuterà un eventuale mandato al management della società per riaprire la trattativa per l’acquisto di una quota in Metroweb. Lo riferiscono a Reuters due fonti a conoscenza del dossier. La prima fonte dice che “le operazioni straordinarie all’ordine del giorno del cda riguardano il dossier Metroweb”.
La seconda fonte spiega, in aggiunta, che “si discuterà un mandato alla riapertura della trattativa sulla base di una lettera dei soci Metroweb che non prevede più il limite a un eventuale acquisto integrale” della società della rete. In precedenza le trattative erano saltate perchè Telecom Italia non aveva accettato la pregiudiziale che le impediva di salire al 100% di Metroweb, che fa capo alla Cassa Depositi e Prestiti e al fondo F2i.
“Telecom Italia è sempre stata aperta a Metroweb, non c’è nessuna preclusione ideologica alla società. E’ sempre aperta a costruire una rete sostenibile a beneficio del mercato e del Paese”. Ha detto parlando con i giornalisti a margine del convegno “Digitale per la crescita” a Capri il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, aggiungendo che Telecom Italia è pronta a riconsiderare il dossier Metroweb alle condizioni attuali. Alla domanda se il dossier sarà all’ordine del giorno del cda della prossima settimana, ha risposto: “Abbiamo all’odg l’esame di operazioni stratetiche”.
La riapertura del dossier Metroweb, secondo il presidente di Telecom Italia, deve tenere conto delle condizioni attuali del mercato, che sono molto diverse da 6 mesi fa, quando si è arenato il progetto: “Ove dovesse riproporsi il dossier Metroweb – ha aggiunto – questo dovrebbe essere analizzato dal Cda alla luce della situazione attuale, che ha un avanzamento di mercato sia nelle infrastrutture e sia nell’allocazione di fondi liberati dal Cipe per le aree C e D”. “Il nostro interesse – ha proseguito – è fare operazioni a beneficio del mercato di cui siamo operatori. Qualunque operazione facciamo, il Cda la valuta in termini di sostenibilità finanziaria”.
Quanto al modello con cui l’operazione si realizzerà, se cioè in Italia si possa replicare l’esempio olandese verso cui Telecom sembrava tendere già nei mesi scorsi quando la proposta fu poi bocciata, Recchi ha spiegato: “La nostra prima proposta andava in quella direzione perché non volevamo nessun trasferimento di valore a terzi. Quelle erano le condizioni di sei mesi fa ma non è detto che la proposta non venga modificata”.
“Con Vivendi ci stiamo incontrando, stiamo lavorando sull’aggiornamento del piano industriale per sviluppare opportunità e sinergie – ha poi detto riguardo al nuovo azionista di riferimento della società – Entreranno spero nel nostro piano, che presenteremo come sempre a febbraio”. Quanto invece all’eventuale ingresso di rappresentanti Vivendi in cda, Recchi ha ricordato che “decide l’assemblea, non decidono né il cda né il presidente”.
Quanto a un eventuale ingresso in Poste, Recchi ha escluso la possibilità: “Non ne vedrei l’utilità ad oggi”, ha aggiunto.