Un “patto” per spingere lo sviluppo della banda ultralarga nelle aree bianche. È a questa ipotesi che – secondo quanto risulta a CorCom – starebbero lavorando Telecom Italia e Metroweb. Il “nuovo” dossier già portato all’attenzione di Vivendi da parte del presidente di Cassa depositi e prestiti Claudio Costamagna volato direttamente a Parigi, fa leva sulle risorse messe a disposizione dal governo attraverso la delibera del Cipe. I cluster C e D comprendono le cosiddette aree bianche o a fallimento di mercato: in dettaglio “nel cluster C rientrano quelle aree nelle quali è prevedibile o previsto un co-investimento dei privati solo a fronte della concessione di incentivi”, si legge nella delibera, mentre il cluster D comprende “le aree nelle quali non vi sono le condizioni per investimenti privati neanche a fronte della concessione di incentivi”, ma su quest’ultimo punto è tutto da vedersi sulla base della progressiva mappatura delle aree e della domanda di mercato.
La partita non è da poco: i due cluster rappresentano circa il 35% della popolazione e nel cluster C è prevista un’offerta di servizi ultraveloci in particolare in presenza dei centri urbani, aree industriali strategiche e snodi logistici, attività produttive e turistiche, nonché pubbliche amministrazioni, strutture sanitarie, poli tecnologici, centri di ricerca. In ogni caso sia nelle aree C sia in quella D vanno garantiti almeno i 30 Mbps.
La posizione da parte Metroweb sarebbe stata riconsiderata da Fsi e F2i che sarebbero disposti ad accettare lo schema prospettato a suo tempo da Telecom Italia basato sul modello olandese di Reggefiber, dove Kpn e lo Stato avevano collaborato per la costruzione della rete in fibra ottica che, a completamento del progetto, è stata interamente rilevata dall’incumbent nazionale. In Olanda fra l’altro la rete di Reggefiber ha visto in campo l’italiana Gruppo Prysmian.
Quanto alla lettera di intenti firmata a maggio da Wind, Vodafone, Metroweb, Fsi e F2i per il piano della banda ultralarga, secondo quanto anticipato da Mf DowJones scadrà il 31 ottobre. L’orientamento dei soci di Metroweb (Fsi e F2i) sarebbe quello di non trasformarla in un accordo vincolante, proprio alla luce della ripresa del dialogo tra Telecom e Metroweb.