Il prezzo per l’offerta esiste, anche se non è ancora stato ufficialmente fissato, e si aggira attorno ai 15 miliardi miliardi di dollari. Tanto, secondo alcune fonti a conoscenza dei fatti citate dalle agenzie di stampa, un gruppo di società di telecomunicazioni, guidato da Grupo Oi, sarebbe disposto a spendere per acquistare e dividere Tim Participacoes, controllata brasiliana di Telecom Italia. E non appena la notizia inizia a circolare da Tim Brasil arriva una nota ufficiale indirizzata alle autorità di mercato, in cui rispondendo a una richiesta di informazioni la controllata Telecom afferma di non essere al corrente di alcun accordo, trattativa o proposta che coinvolga la società. Più tardi per Tim Brasil ha parlato da San Paolo Rodrigo Abreu, Ceo della controllata Telecom: “La società sta analizzando i movimenti di mercato – ha detto – ma il suo futuro è indipendente da qualsiasi acquisto, divisione o fusione”. “L’azienda non è ingenua – ha proseguito – e non può diventare passeggera di una situazione e restare in attesa. Non sono ancora state presentate proposte concrete”, ha aggiunto definendo “speculazioni” le voci circolate nelle ultime ore. “Il 99,9% della mia equipe – ha concluso – non legge nemmeno i titoli di giornale, perché un conto sono le speculazioni di mercato, un altro quello che l’azienda realmente fa. E noi stiamo rispettando ed eseguendo tutti i nostri piani”.
Oi ad agosto aveva annunciato di aver dato mandato alla banca di investimenti Btg Pactual di studiare l’acquisizione di Tim Brasil, che – secondo una delle interpretazioni più accreditate – a causa dei vincoli antitrust, dovrebbe essere poi divisa tra più di un operatore. Per questo sono in pole position Oi, Claro (America Movil) e Vivo (Telefonica). Tim Brasil, ai prezzi di ieri, capitalizza 10,7 miliardi di dollari, e l’offerta corrisponderebbe quindi a un a un multiplo EV/Ebitda di 7,5.
Sarà utile ricordare a questo proposito che Marco Patuano, Ad di Telecom Italia, aveva dichiarato in una recente intervista che Tim Brasil rimane strategica per il gruppo e che, in caso di cessione, la sua valutazione sarebbe di almeno 11 volte l’Ebitda.
Le voci sulla possibile offerta di Oi per Tim Brasil hanno fatto immediatamente ripartire la speculazione in borsa, con il titolo Telecom che in apertura segnava +5,63%.
“Anche se il prezzo ipotizzato per Tim Brasil è ancora distante rispetto alle valutazioni auspicate dal management di Telecom – spiegano da Icbpi – le indiscrezioni di stampa rilanciano l’appeal speculativo del titolo”. Secondo Kepler Cheuvreux è improbabile che Telecom ceda Tim Brasil a multipli inferiori rispetto a quelli pagati da Telefonica per Gvt, perché “valorizzerebbe la quota di Telecom in Tim Brasil a circa 8 mld euro, rispetto ai circa 9 mld euro indicati in passato come soglia minima perché un’offerta venisse accettata”.
Secondo quanto ricostruito da Bloomberg il piano delle tre telco per rilevare Tim Brasil è destinato a trovare resistenze da Telecom Italia, dal momento che il prezzo offerto per il secondo operatore mobile brasiliano è inferiore a quello che vorrebbe Telecom, che si aggiro attorno ai 25 miliardi di dollari, due terzi in più di quanto la cordata sembri disposta a offrire.