Il 2014 si chiude per Telecom Italia risultati finanziari in linea con le previsioni e con le attese degli analisti, con i ricavi in calo del 7,8%, ma con una riduzione dell’indebitamento pari a 156 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
I ricavi preliminari consolidati si attestano a 21,573 miliardi di euro rispetto ai 23,407 dell’esercizio 2013, con una differenza in termini organici, calcolata escludendo l’effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, del -5,4%.
L’Ebitda preliminare, comunica la società in una nota, si è attestata a 8,786 miliardi di euro, in discesa del 7,9% rispetto ai 9,54 miliardi del 2013 (-6,8% in termini organici), mentre gli investimenti industriali, che includono anche l’acquisizione della licenza 700Mhz in Brasile, sono cresciuti da 4,4 a 4,984 miliardi, con un aumento quindi di 584 milioni di euro.
L’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2014 è di 26,651 miliardi, 156 milioni in meno rispetto al 31 dicembre 2013, quando si attestava a 26,807 miliardi. Il risultato include l’impatto di 0,9 miliardi derivante dall’acquisizione delle frequenze in Brasile e in Argentina. “Escludendo tali poste – sottolineano dal gruppo – l’indebitamento finanziario netto rettificato si attesterebbe a circa 25,8 miliardi di euro, e la riduzione dell’indebitamento prima dell’impatto delle nuove frequenze si attesta intorno a un miliardo di euro”.
Il flusso di cassa della gestione operativa è positivo per 3,174 miliardi (era positivo per 4,803 miliardi nel 2013). Il margine di liquidità al 31 dicembre 2014 si è attestato a 13,1 miliardi di euro, dai 13,6 miliardi al 31 dicembre 2013, al netto di 0,1 miliardi di euro relativi alle Discontinued Operations, ed è costituito da liquidità per 6,1 miliardi di euro (7,1 miliardi di euro al 31 dicembre 2013) e da linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo di 7 miliardi di euro (6,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2013). Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di gruppo in scadenza oltre i prossimi 24 mesi.
I ricavi da servizi domestici hanno registrato nel quarto trimestre 2014 una variazione anno su anno del -4,4%, in recupero di 4,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2013. Tale performance conferma dunque, sottolineano da Telecom, il costante miglioramento registrato nell’arco del 2014: -4,4% a/a nel quarto trimestre, -6,2% a/a nel terzo trimestre, -8,9% a/a nel secondo trimestre e -8,8% a/a nel primo trimestre.
In deciso recupero la performance dei ricavi da servizi mobili, con una contrazione anno su anno che passa da -14,3% dell’ultimo trimestre 2013 a -5,7% nel quarto trimestre 2014 (+8,6 p.p. A/a). Analogo andamento anche sul segmento fisso, con ricavi da servizi che registrano nel quarto trimestre una variazione del -5,3% anno su anno, in recupero dal -7,2% del terzo trimestre e del -8,6% del secondo trimestre. Tale dinamica è sostenuta in parte dal miglioramento della componente broadband, che beneficia del graduale incremento dell’Arpu (ricavi medi per utente), che si attesta nel quarto trimestre 2014 a 20,1 euro/mese rispetto ai 19,2 euro/mese di dicembre 2013, grazie alla continua crescita dei clienti premium (fibra e fast Adsl).
A fine 2014, Telecom Italia ha coperto circa l’80% della popolazione con tecnologia Lte, raggiungendo con ampio anticipo, sostengono dall’azienda, il target di fine Piano 2014-2016 (80%), e ribadendo la leadership 4G in Italia. Telecom Italia conferma, inoltre, il primato anche per la copertura in fibra, con 131 città con la disponibilità del servizio a fine 2014 (pari al 28% della popolazione), in aumento di 93 unità rispetto al 2013.
“Questi risultati – sottolinea il comunicato – confermano la strategia vincente intrapresa dal gruppo, centrata su forti investimenti per la realizzazione delle reti ultrabroadband e su rinnovate strategie commerciali per soddisfare la crescente domanda di servizi innovativi e convergenti”.