Il mercato delle torri in Italia è in fermento: dopo la quotazione a Piazza Affari di Rai Way, entro la settimana andrà in porto l’asta per la cessione delle infrastrutture di trasmissione di Wind, e per giugno gli advisor Deutsche Bank e Banca Imi stanno preparando il listing delle torri di Telecom Italia.
L’incasso che Telecom otterrà dalla quotazione in borsa di una quota delle proprie infrastrutture di trasmissione non è ancora quantificabile, ma con ogni probabilità sarà sotto al miliardo di euro, come anche è molto probabile che la società deciderà di mantenere il controllo della newco con una quota minima del 51%.
Quanto a Wind, per l’asta sono rimasti in gara Abertis, Ei Towers e F2i con il supporto di Providence, mentre sembra ormai esclusa dalla competizione American Tower. Alla chiusura della procedura stanno lavorando gli advisor, che sono Hsbc e Imi per Wind, Unicredit per Ei Towers, Mediobanca e Goldman per Abertis e Lazard e Ubs per F2i–Providence. Dall’operazione Wind potrebbe ricavare una cifra complessiva, secondo quanto anticipa oggi il Sole24Ore, compresa tra i 750 e i 900 milioni di euro, per un multiplo di 15 volte l’Ebitda.
Intanto proprio oggi si è svolto il primo confronto dei sindacati con Wind sulla newco delle torri Galata, dove saranno trasferiti 62 dipendenti del gruppo di tlc. A capo di Galata, che sara’ ceduta da Wind al 90%, secondo le anticipazioni di Radiocor, e’ Gianluca Landolina, con un passato di manager nelle aree finanza e controllo e real estate della compagnia telefonica.
Slc Cgil, Uilcom Uil e Fistel Cisl hanno chiesto rassicurazioni sulle modalità e le garanzie del trasferimento dei dipendenti nella nuova società, che avverrà su base volontaria. Al tavolo, riportano Riccardo Saccone della Slc Cgil e Pierpaolo Mischi di Uilcom Uil, è stato chiesto che le garanzie, tra cui l’esclusione di licenziamenti collettivi per cinque anni e di trasferimenti per due anni, siano inserite in un accordo da stilare a ridosso dell’individuazione del compratore.