Vivendi “è in Italia per sviluppare e investire nel lungo periodo e non per ridurre gli organici”. Così il gruppo francese, azionista di riferimento di Telecom Italia, di cui detiene il 24,9% del capitale, risponde alle voci e agli allarmi lanciati dai sindacati in merito a una eventuale ristrutturazione della forza lavoro dell’azienda.
L’ultima a manifestare i propri timori rispetto a un eventuale taglio di posti di lavoro in Telecom, dopo gli appelli lanciati nei giorni scorsi dall’Ugl, e la richiesta al Governo di aprire un tavolo avanzata da Michele Azzola, segretario generale della Slc Cgil, è Uilcom Uil, con il segretario Salvo Ugliarolo che punta i riflettori sulla nuova rete Enel: “La creazione di una struttura di rete parallela, targata Enel concorrente di Telecom, potrebbe generare rischi occupazionali per l’azienda storica di telefonia nazionale – spiega – le notizie che girano in queste ore nel mondo delle telecomunicazioni gettano delle ombre preoccupanti sul futuro di Telecom“.
Così Ugliarolo sottolinea l’urgenza chiede di un incontro con il nuovo Ad di Telecom, Flavio Cattaneo “per avere chiarezza sulle prospettive industriali e occupazionali del gruppo”. Al Governo, inoltre, Uilcom chiede – rispetto alla strategia sulla fibera – “di valutare con attenzione le ricadute di scelte così radicali. La concorrenza a danno dell’occupazione non è una scelta di sviluppo, ma un danno per il Paese”.
Fortemente allarmata anche Fistel Cisl, il cui segretario Vito Vitale parla di una “Telecom ferma in un vuoto di potere senza precedenti”, in cui “si è passati da una strategia dove Telecom era il centro del sistema delle Tlc del Paese a un silenzio assordante, dove il futuro dell’Azienda e dei lavoratori è incerto e senza una strategia”. “Il Governo – aggiunge Vitale – ha dato il via libera all’operazione fibra senza interrogarsi sul futuro della rete di Telecom e delle sue migliaia di lavoratori, isolando uno dei maggiori gruppi industriali e condannandolo al declino”.