“Prima la telegestione, poi la telediagnosi, ora il teleconsulto. Completiamo il nostro percorso”. Esprime la sua soddisfazione a CorCom Cesario Ciccotosto, direttore dell’unità operativa complessa di radiodiagnostica dell’ospedale San Donato di Arezzo, presentando il nuovo servizio che consente ai medici delle strutture di Siena e della stessa Arezzo di valutare un referto facendolo “viaggiare” con un semplice click, nel pieno rispetto della privacy, riducendo tempi e costi; dunque non è più necessario far arrivare un mezzo per richiedere a Siena, ad esempio, un consulto sul referto di un esame specialistico effettuato ad Arezzo, o in Valdarno.
“Ovviamente prima di attivare il teleconsulto neuroradiologico ci si confronta con il collega dell’altro centro. Il rapporto professionale rimane imprescindibile anche utilizzando le nuove tecnologie, al pari di quello instaurato con i pazienti” precisa Ciccotosto, che quindi rammenta come presso la sua azienda (Usl 8) “ogni anno ci siano in media tra i 250 e i 300 casi di trauma cranio-vertebrale, ictus stroke, ipertensione endocranica, infezioni del sistema nervoso centrale, stato epilettico, per i quali è imprescindibile disporre di una tempestiva gestione clinica, con una scelta appropriata sulla opportunità e sui tempi del trasferimento verso un centro specializzato”. Per la Usl 8, come per il resto della Toscana sud, il centro di riferimento specialistico di livello superiore è l’unità operativa di neuroradiologia e interventistica dell’azienda ospedaliera universitaria di Siena (Scotte).
Riprende Ciccotosto: “Quando un paziente con queste patologie arriva in un ospedale della nostra provincia si procede ad una prima diagnosi clinica per poi passare a quella strumentale; quindi i sanitari possono decidere di inviarlo direttamente alle Scotte oppure di sottoporlo ad esame diagnostico”. A questo punto del percorso si può rendere necessaria una consulenza che può essere richiesta dai vari specialisti delle aziende sanitarie per valutare l’opportunità di trasferimento del paziente verso un centro specializzato. “Fino ad ora da uno degli nostri ospedali partiva una ambulanza o una automedica con le immagini per la consulenza. Altre volte partivano insieme immagini e paziente. Adesso la situazione è cambiata”, rimarca Ciccotosto, che quindi spiega i vantaggi legati a questo nuovo iter. “Da un lato garantisce al paziente il trattamento e la gestione tempestiva in qualunque punto dell’area si trovi. Dall’altro permette al clinico e al radiologo di base una crescita professionale di tipo neuroradiologico, potendosi confrontare con lo specialista d’organo di riferimento”.