La Commissione Ue ha deciso di imporre una multa complessiva da 79 milioni di euro a Telefonica e Portugal Telecom per l’accordo di non-concorrenza sul mercato iberico, stipulato al momento dell’acquisizione da parte di Telefonica della brasiliana Vivo, che fino a quel momento era detenuta dai portoghesi. Anche se le due società hanno sospeso la clausola – inserita nell’intesa per la vendita di Vivo ed entrata in vigore da settembre 2010 – a partire da febbraio 2011, i servizi antitrust Ue hanno comunque comminato una sanzione da 66,894 milioni di euro a Telefonica e una da 12,290 a Portugal Telecom.
Secondo la Ue, invece di competere tra loro per offrire ai clienti le condizioni più vantaggiose, Telefonica e Portugal Telecom avevano deliberatamente deciso di rimanere fuori dei reciproci mercati nazionali. Gli accordi di non concorrenza sono una delle più gravi violazioni delle regole comunitarie di concorrenza, in quanto possono potenzialmente determinare un aumento dei prezzi e una riduzione della scelta per i consumatori. “Non tollereremo nessuna pratica anticoncorrenziale da parte degli operatori storici desiderosi di proteggere i loro mercati nazionali – ha messo in chiaro il commissario alla concorrenza Joaquin Almunia – perché questo tipo di pratica danneggia i consumatori e ritarda l’integrazione dei mercati”.
Telefonica ha annunciato che ricorrerà alla Corte di Giustizia Ue contro la multa comminata dall’antitrust europeo per violazione della concorrenza.
Portugal Telecom ha definito “ingiustificata” la multa e ha fatto sapere che sta valutando se fare ricorso.