Dalle sanzioni al ruolo di soggetti terzi e alla cessione dei dati agli stessi, dalle tariffe di accesso alle modalità di verifica delle liste: molte le questioni sottoposte al Ministero dello Sviluppo economico nell’ambito della consultazione preliminare al debutto – atteso per fine luglio – del nuovo Registro delle Opposizioni (Rpo) che punta a mettere la parola fine al telemarketing selvaggio via call center, robocall incluse, andando a estendere ai numeri di telefonia mobile l’iscrizione nella lista già operativa per quelli di telefonia fissa e che includerà anche gli indirizzi postali per fini di invio di materiale pubblicitario, vendita diretta, comunicazione commerciale o per ricerche di mercato, mediante l’impiego del telefono o della posta cartacea.
La consultazione pubblica
La consultazione si è svolta dal 5 aprile al 6 maggio 2022 e oggi il Mise ha pubblicato il documento (SCARICA QUI) che sintetizza le domande sottoposte da parte di operatori e soggetti che in qualità di titolari ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679, intendono effettuare il trattamento delle numerazioni telefoniche nazionali fisse e mobili. La consultazione pubblica ha previsto la condivisione di documentazione tecnica, al fine di illustrare il funzionamento dei nuovi servizi dedicati agli operatori e la raccolta tramite un web form dei nuovi dati previsionali di utilizzo del nuovo Registro pubblico delle opposizioni.
17 contributi fra aziende e associazioni
Diciassette i contributi pervenuti e presentati da Abi, Asseprim-Assocall-Assocontant (contributo congiunto), Assirm, Dma Italia, Dpo Innovation, Edison Energia, Enel Italia, Energia Libera, Fastweb, Hera Comm, Netcomm, Sky, Supermoney, Tim, Tiscali, Vodafone Italia e WindTre.
La parola al Garante Privacy
“Mentre le osservazioni tecnico-operative possono trovare una risposta nell’analisi delle funzionalità, alcune questioni riguardanti interpretazioni degli obblighi normativi necessiteranno di un parere formale da parte dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, riferendosi prettamente a tematiche di sua competenza”, si puntualizza nel documento.
Con riferimento ai dati comunicati dagli operatori inerenti alle richieste di verifica che saranno sottoposte al nuovo Rpo “tali informazioni – di carattere riservato – saranno utilizzate dal Mise per individuare la strategia tariffaria per l’accesso al servizio più idonea alle nuove volumetrie. Pertanto, non saranno analizzati nel presente documento”, chiarisce il Mise.
Il grace period semestrale
Durante la consultazione è stato chiesto di valutare l’introduzione di un periodo – almeno semestrale – del cosiddetto “grace period” per consentire agli operatori di implementare i nuovi sistemi, nonché di intervenire su eventuali criticità che dovessero sorgere in fase di test tecnici. “La legge n. 5/2018 e il D.P.R. n. 26/2022 sono chiari in merito all’applicazione delle nuove norme, prevedendone il rispetto non appena sarà attivato il nuovo servizio”, specifica il ministero.
Articolo originariamente pubblicato il 20 Giu 2022