“La telemedicina non è un’ulteriore delega alla tecnologia nel compito di offrire salute ma è propedeutica ad un differente modello organizzativo. È la finestra sul futuro”. Parole del presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, che evidenzia la rilevanza di due progetti – resi possibili nell’ambito delle attività living lab Smart Puglia 2020 e Smart health 2.0 – avviati presso il policlinico di Bari. Il primo si chiama Helis (“Health emergency onLine support system”) e ha permesso lo sviluppo di un sistema informatico di telecardiologia capace di gestire sia l’attività di monitoraggio delle emergenze del servizio 118 regionale sia il controllo a domicilio delle patologie cardiovascolari croniche. Con un duplice vantaggio: interventi più immediati e mirati in materia di diagnosi e terapia e abbattimento di costi e incidenza dei casi di “cattive pratiche”.
Realizzato in partnership con Consis, Helis ha già suscitato curiosità e interesse oltre confine; in particolare nel Regno Unito, dove è stato concordato con l’imperial consultant di Londra l’avvio di una sperimentazione presso l’ospedale Royal Brompton and Harefield.
Il secondo progetto, che prende proprio il nome Smart healt 2.0 (realizzato nell’ambito del bando “Smart cities and communities and social innovations”, è stato finanziato dal Miur nel 2012) consente invece di realizzare nuove modalità di teledialisi – stiamo parlando di un’attività di avanguardia in ambito nazionale – originando un modello assistenziale sulla base delle esigenze del paziente che viene curato presso il proprio domicilio, in modo da ridurre le visite in ospedale; un collegamento audio/video, infatti, permette agli operatori sanitari dalla control room di monitorare la seduta e di fornire eventuale supporto mentre un social network dedicato mette in relazione costante il medico ed il paziente; sono già cinque gli assistiti attraverso questo sistema, che da parte sua amplia l’offerta di salute anche a livello di prevenzione (la piattaforma Smart health 2.0, con altre funzionalità, si integra con i sistemi informatici del policlinico, consentendo l’identificazione dei soggetti a rischio di malattia renale per il riferimento precoce alla struttura). Progetti innovativi insomma, legati ad un’unica, grande opportunità – la telemedicina – “che rappresenta un cambio di paradigma, con il servizio sanitario che prende in carico il paziente”, conclude Vendola.