Era successo con il piano Gubitosi; si era ripetuto con il piano Verdelli. Ora è accaduto di nuovo con il piano di Antonio Campo Dall’Orto. E’ ancora l’informazione a mettere in crisi i rapporti al settimo piano di Viale Mazzini. Il consiglio di amministrazione della Rai ha infatti bocciato a maggioranza il piano per l’informazione presentato dal dg. Anche Monica Maggioni, presidente della Rai, ha votato contro. Nel consiglio di amministrazione c’è stato un solo favorevole, Guelfo Fuelfi, due astenuti, Carlo Freccero e Marco Fortis, e cinque contrari, Franco Siddi, Rita Borioni, Giancarlo Mazzuca, Arturo Diaconale. Paolo Messa aveva abbandonato la riunione prima del voto sul piano dell’informazione.
Il Consiglio ha poi votato, con esito negativo per le proposte di Dall’Orto su una serie di punti di decisiva importanza per il futuro dell’azienda: il piano di riforma delle news, il varo della nuova testata per l’informazione web (Rai24), con Milena Gabanelli alla direzione, palinsesti dei programmi per il 2017 e ancora le nomine alla controllata RaiCom, la nuova politica delle retribuzioni, la costituzione della delegazione aziendale che tratterà con il governo sul contratto di servizio. A questo punto, con un Campo Dall’Orto che per la terza volta in un mese manca di ottenere il sostegno del Cda, Viale Mazzini entra in una situazione di crisi conclamata.
Due i cardini su cui era costruito il piano news. Il primo era il digital first, un progetto di informazione digitale. Nome in codice: Rai24 e cioè il sito e tutte le declinazioni possibili sui social network. Il secondo è Newsroom Italia che prendeva vita dalla Tgr e dal canale di flusso Rainews 24, una sorta di motore informativo di tutta la Rai che avrebbe divuto produrre l’informazione per se stessa con Rainews24 e per tutte le testate giornalistiche che ne vorranno usufruire.
Il dg Rai Antonio Campo Dall’Orto – secondo quanto si apprende da fonti a lui vicine – ha dovuto insistere per andare al voto sul piano news in consiglio di amministrazione di fronte all’orientamento prevalente dei consiglieri di rinviare nuovamente la votazione. Secondo il manager sarebbe stato impossibile attendere ancora, perché sulle riforme, che sono urgenti, è stato perso già troppo tempo. Campo Dall’Orto – fanno notare le fonti – avrebbe potuto galleggiare a lungo e, invece, ha preferito andare alla conta. La bocciatura del piano, proprio sul tema del digitale che dovrebbe mettere tutti d’accordo, dimostra – secondo il dg – che le motivazioni dello stop sono tutte politiche e si rischia, con questa presa di posizione, che la Rai resti ferma e ostaggio della politica. Il dg – sottolineano le stesse fonti – resta fedele al suo mandato di indipendenza e ora prospetterà la complessità della situazione all’azionista.