“La trasformazione digitale delle Pmi è la chiave per espandere il potenziale di crescita dell’economia italiana. Conoscere e saper sfruttare le opportunità offerte del digitale, come ad esempio il cloud computing, il lavoro in mobilità, il digital marketing, l’e-commerce, significa per le aziende intraprendere nuove relazioni, migliorare le proprie competenze, acquisire maggiore flessibilità, internazionalizzarsi, rendere più efficienti i processi interni e la collaborazione con l’ecosistema circostante”. Lo ha detto Carlo Purassanta, consigliere di Confindustria digitale e presidente dello Steering Commitee “Piattaforme di filiera per le Pmi” illustrando il significato di #Territoridigitali, il roadshow nazionale avviato nel marzo scorso a Trieste, passato per Reggio Calabria, Napoli, Firenze, Pescara, Catania e oggi Genova come settima tappa. “Siamo partiti da questa consapevolezza quando abbiamo deciso di costruire ‘Territori Digitali’ – ha proseguito Purassanta – un progetto nato per raggiungere le aziende in tutta Italia e per diffondere cultura dell’innovazione attraverso scenari concreti di utilizzo del digitale. Proprio in Liguria, dove la crisi ha colpito duro facendo registrare tassi di disoccupazione e di mortalità delle imprese superiori al dato nazionale, il settore digitale va sostenuto con forza, per far sì che diventi il motore di spinta dell’intera economia regionale”.
#Territoridigitali è un’iniziativa realizzata in collaborazione con la rete dei Digital Champions e con il patrocinio, di Anitec, Assinform, Assocontact, Assotelecomunicazioni-Asstel, Assinter Italia e Federturismo, a cui si aggiungono per ciascun appuntamento le istituzioni locali e le organizzazioni territoriali di Confindustria. A promuovere l’iniziativa itinerante, la prima del genere in Italia, è Confindustria Digitale, la federazione delle imprese dell’Ict, . L’incontro di Genova, realizzato con il patrocinio del Comune di Genova e della Regione Liguria, è stato organizzato in partnership con Confindustria Genova e Costa Edutainment.
“Le Pmi, pur avendo un ruolo fondamentale nel nostro sistema economico sia in termini produttivi che occupazionali (rappresentano il 99% delle aziende italiane dando lavoro all’80% degli occupati) manifestano ancora una bassa vocazione all’innovazione – spiega una nota – che costituisce un importante fattore di ritardo e freno per l’economia italiana”.
I dati sulla digitalizzazione della Liguria evidenziano una realtà in chiaro scuro, con i trend che sono in linea con la media nazionale: i dati parlano di un 60,1% di utenti internet (popolazione sopra i 6 anni), a fronte di una media nazionale del 57,3%, di un 37,2% di persone (popolazione sopra i 6 anni) che non ha mai usato Internet (media nazionale 38,3%), di un 60% di famiglie con collegamento a Internet ( 64%) e di un 48,9% di utenti internet over 14 anni usa l’e-Commerce: (44,6%).
Tra i segnali positivi, su 71mila imprese attive nella provincia di Genova, 4.136 sono imprese digitali (5,8% del totale) con 16.752 addetti. Rispetto al 2011 gli addetti delle imprese digitali crescono complessivamente del 3%, e quelli digitali in senso stretto addirittura dell’8,2%.
Tra gli elementi al di sotto della media nazionale c’è il grado di utilizzo di Internet nelle imprese (36%), mentre la media nazionale è del 39,3%. 75 le start-up innovative iscritte al registro imprese della Camera di Commercio, pari all’1,7% del totale nazionale (dati aggiornati al 21 settembre 2015). “Un numero decisamente basso – si legge nel comunicato – per riuscire a essere un fattore d’innovazione territoriale come invece sta avvenendo per altre regioni. Il confronto nazionale vede la Lombardia al primo posto con 918 startup innovative (21,6% del totale), seguita da Emilia-Romagna (501), Lazio (416), Veneto (323) e Piemonte (296). Le 71 start up innovative della Liguria collocano la regione poco sopra la coda della classifica, che chiude con le 25 start up della Basilicata, le 18 del Molise e le 11 della d’Aosta”.
“Stiamo portando avanti il processo di trasformazione verso la Smart City per cambiare il futuro della città – afferma Emanuele Piazza, assessore sviluppo economico patrimonio e Smart City del Comune di Genova – renderla sempre più concorrenziale e offrire nuove opportunità di lavoro. La ricerca e la tecnologia, con l’Universita’ e l’IIT, stanno diventando uno dei pilastri fondamentali della nostra economia cittadina e le tecnologie digitali si inseriscono naturalmente in questo panorama perché diventano il motore di sviluppo per rendere più attrattivo il nostro territorio e le sue Piccole Medie Imprese. E’ quindi fondamentale favorire l’utilizzo concreto dei risultati della ricerca all’interno delle aziende, perché siano in grado di muoversi agilmente in un mercato in cui le nuove tecnologie funzionano da supporto per aumentare l’efficienza del sistema produttivo locale e renderlo più competitivo a livello globale”.
“Per le imprese liguri – aggiunge Edoardo Rixi, assessore allo Sviluppo economico e all’Innovazione della Regione Liguria – soprattutto quelle di piccole e piccolissime dimensioni che rappresentano il 98% del nostro tessuto economico, puntare sull’innovazione è una precisa sfida che va raccolta e vinta per portare il know how delle nostre aziende fuori dai confini regionali e nazionali. Come Regione Liguria vogliamo promuovere l’innovazione digitale non solo tra le imprese del territorio, ma anche all’interno della pubblica amministrazione per semplificare e avvicinarci alle imprese, riducendo tempi e burocrazia”.